Non era da escludere che nelle acque del porto salernitano potesse esserci ancora qualche residuo bellico. E così come qualche anno fa anche questa volta nel corso dei lavori di dragaggio del porto di Salerno è venuta alla luce una bomba d’aereo da 100 libbre, di costruzione statunitense, risalente al secondo conflitto mondiale, con all’interno circa 28 kg. di tritolo.
Sono stati i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Napoli, in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Salerno e sotto il coordinamento della Prefettura di Salerno, a far brillare nel corso della mattinata di
ieri, a mezzogiorno, l’ordigno bellico rinvenuto dalla draga durante l’aspirazione della sabbia dai fondali dello scalo salernitano.
L’ordigno bellico, risalente alla seconda guerra mondiale di fabbricazione americana e contenente circa 30 chili di esplosivo, è stato identificato, rimosso dalla motonave Breydel e trasportato al largo di Capo d’Orso, in zona di sicurezza individuata dall’Autorità marittima in collaborazione con il responsabile delle operazioni di brillamento. La zona di mare è stata interdetta a qualsiasi attività mediante emanazione di apposita ordinanza da parte della Capitaneria di Porto che ha provveduto, inoltre, mediante le proprie motovedette ad assicurare l’indispensabile cornice di sicurezza nell’area interessata.
Le operazioni si sono svolte in breve tempo prevenendo ogni potenziale pericolo per la sicurezza della navigazione.