MALASANITA’, TRA BARELLE E TELERADIOLOGIA NON C’E’ FINE ALLA VERGOGNA

Sanità campana sempre più provvisoria… non si fa a tempo ad indignarsi per la storia della signora 45 enne di Roccadaspide sballottata su di una autoambulanza per otto ore alla ricerca di una degna diagnosi ed assistenza, che – quasi immediatamente – ritorna lo scandalo delle barelle in corridoio con tanto di retroscena.
Ospedale Villa Malta di Sarno, Unità Operativa di Medicina, qui dal pronto soccorso arriva di tutto: lungodegenti, geriatrici, pazienti con colecistiti e pancreatiti, pazienti con sub occlusioni ed occlusioni, pazienti terminali oncologici e con fibrillazione atriale. Gli Infermieri (in carenza) ed il personale di supporto (poche unità) debbono assistere 34 pazienti su 32 posti letto, ed a questi si aggiungono le barelle nei corridoi e nelle stanze ed ove il mancato rispetto delle più elementari norme sulla privacy e sulla sicurezza espongono maggiormente l’utenza a rischi per la propria salute e gli operatori ad un super lavoro ed a rischio professionale per la possibilità di errore terapeutico e rischio cadute. “mai più ultimi…mai più barelle…” oramai sono solo di scena le parole del Presidente della Giunta della Regione Campania De Luca che, continuamente, dimostra l’incapacità nella gestione della sanità regionale fuoriuscita, non si sa come e perché, dal Commissariamento. E’ quanto scrive in una nota il Segretario Territoriale Rolando Scotillo della Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali indirizzata al Ministro della Salute, ai direttori generale e sanitario dell’ASL SALERNO ed al Presidente dell’O.P.I. di Salerno.
Nella ultima ed ennesima riedizione del Piano ospedaliero campano De Luca ha previsto, contro le indicazioni nazionali, proroghe inesistenti per gli Ospedali dei territori “amici” politicamente mantenendo reparti fantasmi e facendoli passare per territori disagiati, nel mentre ha depotenziato e depotenzia territori effettivamente disagiati con Ospedali di frontiera ed Ospedali con un bacino di utenza vasto: insomma un disastro che sommato a selvagge esternalizzazioni di servizi pubblici ospedalieri e a favoritismi alla sanità privata – come sancito da numerose indagini sui suoi “delfini” – rende il panorama molto preoccupante. “I continui episodi di di pazienti nel Presidio Ospedaliero di Sarno, rappresentano una vergogna nazionale.” Denuncia il segretario nazionale della FISI, Rolando Scotillo. “Solo ad immaginare che un Direttore Sanitario autorizzi ricoveri , fa accapponare la pelle: infatti la promiscuità dei ricoveri, peraltro anche nei corridoi, potenzia la possibilità di superinfezioni e/o di infezioni crociate ospedaliere che potrebbero essere letali per pazienti già in condizioni compromesse di salute. Se a ciò aggiungiamo che, non si sa per quale motivo, pazienti lungodegenti, geriatrici, pazienti con colecistiti e pancreatiti, pazienti con sub occlusioni ed occlusioni, pazienti terminali oncologici e con fibrillazione atriale, vengono ricoverati in Medicina senza alcuna appropriatezza di ricovero, siamo davanti ad un vero e proprio dei primi del 900’ e non in un Ospedale!” La FISI ha ritenuto di dover informare, oltre al Direttore Generale della ASL ed al Direttore Sanitario Aziendale, anche l’Ordine degli Infermieri di Salerno ed il Ministro della Salute, affinchè si faccia luce sulla vicenda.

Autore dell'articolo: Barbara Albero