SPEZIA, UNA LEGIONE STRANIERA

Lo Spezia, prossimo avversario della Salernitana, è una vera e propria multinazionale. Non solo perchè il proprietario del club, Volpi, ha interessi economici in più nazioni, ma anche perchè la rosa della prima squadra annovera venti calciatori su ventisei di nazionalità non italiana. Catellani, bomber e uomo simbolo dello Spezia, e Calaiò, giunto in estate dal Catania, capeggiano la ridotta pattuglia italiana che può contare anche su Terzi, Migliore e Piccolo, in difesa, e sul centrocampista Acampora. Poi, tanti stranieri. Argentina, Brasile, Spagna, Croazia, Slovenia, Svizzera: una vera babele calcistica scaturita dalla decisione di Volpi di trasferire gran parte della squadra del Rijeka, di sua proprietà come la storica Pro Recco nella pallanuoto, al Picco, l’impianto che ospita le gare interne dei liguri. Anche il direttore sportivo è straniero, anche se Igor Budan parla benissimo l’italiano per la sua lunga militanza da calciatore nel nostro calcio. Squadra poliglotta, dall’età media di 25 anni, lo Spezia è tra le squadre attese ad una conferma dopo la qualificazione ai playoff nella scorsa stagione. L’inizio di campionato non è stato dei migliori per i bianconeri, sconfitti dal Bari nonostante si fossero trovati in vantaggio di un gol e di un uomo prima che Maniero ribaltasse la gara, e fermati sul pari, 1-1, interno dalla Pro Vercelli. Nel 4-2-3-1 di Bjelica Catellani agisce a ridosso della punta centrale, Nenè o Calaiò, con il fantasioso Situm e De Las Cuevas sugli esterni. Lo Spezia cercherà di invertire la marcia a Salerno e sarà sul cammino della Salernitana anche in Coppa Italia. Il prossimo primo dicembre, con diretta su Raisport a partire dalle 15, le due squadre si contenderanno un posto nel tabellone delle big: in palio ci sarà la sfida con la Roma. Prima di pensare alla trasferta dell’Olimpico, però, la squadra di Bjelica si concentra su quella dell’Arechi, altro stadio dal forte impatto emotivo. La legione straniera spezzina si prepara alla sfida.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto