Non c’è pace per San Matteo. Una recente scoperta archeologica mette nuovamente in dubbio il luogo dove riposano le sue Sante Spoglie. Non a Salerno, bensì lungo le sponde di un lago in Kirghizistan, nella vecchia Unione Sovietica.
Dopo il ritrovato accordo tra i portatori e la Curia, seguito alle polemiche degli ultimi tempi, ecco che (ri)spunta l’ipotesi che il Santo Patrono di Salerno sia sepolto in un monastero vicino la riva nord est del lago Issyk-Kul, un grande bacino della catena montuosa del Tian Shan in Asia centrale.
Il quotidiano The Siberian Times nei giorni scorsi ha battuto la notizia che un team di archeologi russi ha scoperto i resti di un’antichissima civiltà – Saka – risalente a 2500 anni or sono, riportando alla luce numerosi reperti scoperti ad una profondità di circa 23 metri. Tra questi, il frammento di un grande vaso di ceramica con iscrizioni in armeno e in siriano. Dallo studio deriverebbe la conferma dell’esistenza di un monastero armeno che potrebbe essere proprio quello in cui la tradizione ortodossa vuole sia sepolto l’apostolo Matteo.
In tal caso si avvalorerebbe l’ipotesi che da anni porta avanti la chiesa ortodossa: e cioè che le reliquie di San Matteo siano proprio sulla sponde del Lago Issyk-kul.
Versione diametralmente opposta a quella della Chiesa Cattolica, tanto cara ai salernitani. Le spoglie dell’Apostolo, secondo il Chronicon Salernitanum sarebbero state ritrovate nell’antica Lucania e poi solennemente traslate a Salerno per volere del Principe Gisulfo I e poi collocate dai principi normanni nel Duomo cittadino.
Ironia della sorte la notizia arriva a pochi giorni dalla ricorrenza del Santo Patrono in città e dopo che si erano rasserenati gli animi tra i portatori e la Curia.
https://vimeo.com/139335124