Per una volta il calcio italiano fa fronte comune e chissà che una grave emergenza come quella che stiamo vivendo non possa trasformarsi un domani in una opportunità per darsi regole nuove e condivise fino in fondo da tutti. E, sopratutto, per affrontare le questioni calcistiche con uno spirito più sereno. Il calcio ora non è la priorità per la gente, anche se resta un grande intrattenimento, una valvola di sfogo, un contenitore di emozioni e pulsioni dalla grande valenza sociale, con tutte le implicazioni economiche che ne derivano. Diritti televisivi, scommesse, incassi al botteghino, sponsorizzazioni, organizzazione dei grandi eventi: tutto è fermo fino a quando non sarà stata vinta la battaglia contro il coronavirus ed in questo stallo che pare irreale ma che è invece la dura realtà bisogna avere bene in mente che la priorità è la salute delle persone. Per questo, l’attendismo dell’Uefa, che solo ieri ha deciso di sospendere le Coppe Europee, e che aspetterà la prossima settimana per prendere una decisione sullo svolgimento degli Europei, per i quali appare inevitabile il rinvio a tempi migliori, è stato un atteggiamento condannato dai più perchè non si è data la precedenza all’aspetto sanitario. Lo stesso dicasi per quei campionati esteri che solo in extremis hanno deciso lo stop. Anche in Italia si è nicchiato, lasciando giocare a porte chiuse tante gare anche nello scorso fine settimana che appare già lontanissimo nel tempo. Basti pensare che ieri sera la Salernitana avrebbe dovuto scendere in campo contro il Pisa, ma nessuno, forse, ci ha fatto caso più di tanto, tutti presi, giustamente, dall’emergenza e dalla necessità di superarla al meglio. In questo clima di incertezza, la Lega B ha promosso l’acquisto di venti dispositivi di ventilazione polmonare ed ha deciso di fare il possibile per portare a termine il campionato, sempre a patto che ci siano le condizioni per riprendere ed a tal proposito ci si è dati un termine almeno orientativo, ossia il 9 maggio, e così ha fatto a stretto giro anche la Lega di A. In cadetteria si è optato per il criterio dello slittamento del calendario per cui si dovrebbe riprendere da dove ci si è fermati, procedendo, nel caso, con ritmi serratissimi. Ora, però, è impossibile fare previsioni circa il quando si potrà tornare a giocare. Deve, però, essere chiaro a tutti che la ripresa del campionato, come delle altre attività del vivere quotidiano, dipenderà dai comportamenti di ciascuno di noi.
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