La convocazione urgente e prioritaria di un tavolo di crisi istituzionale sugli ammortizzatori sociali per la condivisione degli strumenti più adeguati alla realtà campana, soprattutto “a seguito di quanto disposto dal decreto legge appena approvato e considerato che le organizzazioni sindacali sono state già investite da centinaia di richieste di Cassa Integrazione da aziende dei più svariati settori”. Inoltre l’invito al Presidente De Luca a farsi promotore di una task force inter-istituzionale, che veda la partecipazione delle Prefetture, per dettare linee guida in tema di ordine pubblico e controlli, in special modo dei luoghi con maggiore assembramento di persone (ad es. uffici postali, sportelli bancari, call center, stazioni del TPL)”. E’ quanto scrivono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Campania Nicola Ricci, Doriana Buonavita e Giovanni Sgambati in una lettera inviata al Presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca. E non solo. Nella lettera Cgil, Cisl e Uil ritengono non più rinviabile l’insediamento di una Cabina di regia regionale “per una corretta e condivisa governance del comparto Sanità, dove la stessa attività ordinaria risulta di fatto oggi impedita. A tal proposito appare indispensabile coinvolgere anche il sistema della Sanità privata, in particolare per la messa a disposizione dei circa 2mila posti letto accreditati e la definizione degli interventi autorizzati. In questo modo, il sistema pubblico si potrà effettivamente concentrare sulla “linea Covid-19” senza ripercussioni per la cittadinanza. Così come occorre– proseguono- un confronto puntuale con le parti datoriali per definire i contorni delle “urgenze” di loro competenza”. Ricci, Buonavita e Sgambati approvano le misure di contenimento finora messe in campo dalla Giunta Regionale, ma ritengono quanto mai necessario “riattivare una qualsiasi forma di dialogo, anche con modalità “da remoto” al fine di affermare, tutti insieme, il principio di continuità del lavoro fondato sul diritto primario alla salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini più in generale. Per questo nella lettera Cgil, Cisl e Uil chiedono di instaurare in tempi brevissimi “una interlocuzione permanente tra le parti sociali, sia per affrontare le tematiche emergenziali delle prossime settimane sia, in special modo, per iniziare a predisporre tutto quanto necessario e con risorse adeguate quelli che saranno gli effetti che tale crisi genererà sul nostro territorio, allo stato parzialmente prevedibili seppur non ancora quantificabili. Nelle more – proseguono- ci preme evidenziare alcune criticità emerse nel corso di queste concitate settimane e che richiedono interventi immediati, al fine di garantire la continuità dei servizi ed occupazionale, nel rispetto delle normative essenziali in tema di salute e sicurezza, ad esempio nei settori del Trasporto Pubblico Locale, Bancario, Produttivo in genere, dei Servizi, dei Recapiti postali, dove spesso scarseggiano i DPI o sono stati forniti dispositivi palesemente inadeguati. Senza considerare che in tutte queste attività sono coinvolti anche lavoratori (a partire dai collaboratori e dai lavoratori autonomi) privi di istituti contrattuali a tutela della loro condizione”. Per Cgil, Cisl e Uil la situazione di emergenza sta mettendo a dura prova il comparto della Sanità, “in cui medici, infermieri, OSS ed operatori tutti stanno prestando il loro servizio con dotazioni e presidi non rispondenti alle caratteristiche su richiamate, nonostante l’autorizzazione da parte del Ministero della Salute. Dimenticando che all’esposizione sul piano individuale segue inevitabilmente una esposizione al contagio collettivo, in quanto tali operatori rischiano di divenire veicoli di contagio per chi sta intorno, a partire dalle proprie stesse famiglie. Non va poi sottovalutata la necessità di prevedere, nel breve termine, un ricambio delle professionalità attualmente impiegate attraverso appositi addestramenti, in modo da essere pronti a fronteggiare la prossima prevedibile ondata di contagi. Con enorme senso di responsabilità- prosegue la lettera – Cgil, Cisl e Uil, oggi ancora più di ieri, stanno ponendo in essere tutto quanto nelle loro possibilità, attraverso ciascuna delle proprie articolazioni e l’azione indispensabile dei delegati sui luoghi di lavoro, per informare adeguatamente sui comportamenti da adottare e sollecitare tutti gli adempimenti in materia di sicurezza finalizzati a contenere le forme di contagio da virus Covid-19, in linea con quanto prescritto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalle ordinanze regionali emanate in questi giorni . Ci appare però quanto mai indispensabile, proprio in una fase di emergenza senza precedenti come quella che stiamo vivendo, convogliare gli sforzi di tutti gli attori – istituzionali, sociali, della società civile – verso un unico obiettivo comune, senza protagonismi di chicchessia, ma piuttosto ponendosi ognuno al servizio dell’altro e provando a portare, ciascuno per la propria competenza, un contributo fattivo di merito per condividere le soluzioni più utili all’uscita dalla situazione di crisi. E’ infatti appena il caso di ricordare – proseguono Ricci, Buonavita e Sgambati – che siamo di fronte ad una fattispecie classificata tra gli “eventi non convenzionali”, che come tale richiede la messa a disposizione di dispositivi di protezione individuali specifici, soprattutto in favore degli operatori impegnati in prima linea per fronteggiare l’emergenza sanitaria, con caratteristiche evidentemente differenti da quelli adottati in caso di eventi convenzionali. Ciò in un’ottica di salvaguardia, anche prospettica, del “sistema Campania” in tutte le sue sfaccettature (sanitario, produttivo, socio-economico, turistico, commerciale, etc.)”.
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