Salerno vuota, ferma, immobile. Come sospesa. Da Mercatello il viaggio nella città in una domenica di quaresima con il sole di primavera, avrebbe avuto certamente un altro brusio. Ed invece il Coronavirus ha fermato tutto. Le immagini in alcuni momenti sembrano foto. Le strade, tanto deserte, da poter essere usate anche in senso contrario. Le vetrine dei negozi che
inneggiano alla primavera stridono con il paesaggio di solitudine che le circonda. Un po’ di movimento segnala l’ingresso di un supermercato. Tre volanti della polizia accompagnano la chiusura del Carrefour di Pastena. Un altro segno di attività è sempre relativo ai controlli. Quelli davanti alla stazione di Salerno non si fermano. Corso Vittorio Emanuele è un fantasma. Davanti agli occhi ancora le immagini con le luci, i visitatori ed ora il vuoto. Il silenzio. Lo stesso che assorda la Rotonda. L’unico rumore sgorga dai delfini di piazza Flavia Gioia. Idem per Largo Campo. Le persone in giro sono tutte in compagnia di cani. Anche il porto, motore di questa economia è spento. Il viadotto Gatto vuoto e l’unica cosa che si scorge in movimento è la barca a remi di un pescatore. L’immagine che strazia però è Salifornia. La spiaggia di Santa Teresa che in una domenica pomeriggio di solo poche settimana fa era piena già, ora è tremendamente deserta. Il lungomare immobile come una cartolina. Che fatica tenere lontano i salernitani dalla passeggiata che costeggia il cuore e le emozioni di tanti di noi. Che sofferenza bloccare questa città. La forza oggi di riuscirci è data solo dalla speranza. L’augurio che questa tristezza e questo sacrificio siano ripagati con l’unico risultato che vogliamo tutti: la salvezza. Salerno non è ferma. Perché non si può fermare il mare. Sta solo dormendo come in un letargo, che la ritroverà migliore alla primavera dell’estate.