L’obiettivo è concludere la stagione. Eventualmente anche ad agosto. Virus permettendo naturalmente. Dalla stanza dei bottoni del calcio il comune denominatore è questo. Dall’UEFA arriva l’ok ad estendere ancora i limiti di attesa: si immagina di riprendere a fine maggio, terminando tutto a luglio, ma anche qualora il primo momento utile per tornare a giocare dovesse essere intorno a metà giugno, sarebbe eccezionalmente possibile il tour de force, contemplando anche agosto e ripartendo subito dopo con la nuova stagione.
La certezza è che il mercato avrà degli inevitabili riverberi: si va verso l’unica maxi-finestra settembre-dicembre. Intanto le gare internazionali di giugno sono state rinviate: se la Salernitana tornasse a giocare in quel mese, non sarebbe costretta a rinunciare ai convocati dalle rispettive Nazionali come Jallow, Maistro, Dziczek e Karo.
Ieri la commissione medico-scientifica della Lega B ha scelto di rimandare la riunione programmata in videoconferenza, in attesa del prossimo DPCM che fisserà nuovi paletti temporali. La commissione, così come l’assemblea dei medici, resta un organo consultivo e si limita a consigliare. Dunque, i singoli club potrebbero comunque prendere le loro decisioni, pur mantenendosi nel recinto di prescrizioni governative. La prossima settimana i 20 presidenti cadetti si connetteranno per fare il punto a distanza: ripartire significherebbe anche limitare al massimo le perdite economiche.
A proposito di soldi, ieri la Figc ha reso noti i compensi elargiti dai club ai procuratori nel 2019. La Salernitana si ferma a 599mila e 172 euro. In B, dieci squadre hanno speso di più: Empoli regina con 6 mln, seguito da Frosinone (2,14 mln), Chievo (1,85 mln), Benevento (1,6 mln), Pescara (1,16 mln), Spezia (883mila), Crotone (872mila), Cremonese (773mila), Venezia (648mila) e Ascoli (621mila). Il team più virtuoso è il Cittadella (53mila), mentre la J.Stabia non ha comunicato dati. Il sodalizio granata ha più che raddoppiato le spese in tal senso: nel 2018 aveva sborsato 250mila euro di commissioni, l’anno prima ne aveva spesi 215mila. Distante, comunque, il “sanguinoso” 2016 (1,9 mln).