REGIONALI. SLITTA IN AUTUNNO LA CHIAMATA ALLE URNE –

Se il 4 maggio potrebbe scattare un primo allentamento delle misure restrittive con la cosiddetta fase 2 che non allontana né il virus, né il contagio, né emergenza, è certo invece che a maggio le urne resteranno chiuse. Non si andrà al voto, le elezioni comunali e regionali non si terranno prima di settembre. oltre mille Comuni, molti i capoluoghi di Provincia, Sette invece le

regioni in cui si sarebbe dovuto votare prima dell’estate con Campania in testa seguita da Veneto, Liguria,  Toscana, Marche, Puglia e Valle d’Aosta. La finestra elettorale per le amministrative sarà tra il 15 settembre e il 15 dicembre. È quanto prevede il decreto legge con disposizioni urgenti sulle consultazioni elettorali per il 2020, approvato dal Consiglio dei ministri.
Consigli regionali dunque prorogati fino al 31 agosto anche se i quattro presidenti delle regioni, due di centrodestra, due del Pd, con in primis il governatore Vincenzo De Luca per la Campania ma anche la Liguria, Veneto e Puglia, il cui voto è stato spostato hanno scritto al governo per chiedere invece che si possa votare in estate
Se la finestra autunnale sarà confermata è inoltre probabile che per Regionali e Comunali si penserà a un unico election day , da verificare se la data coinciderà anche con il referendum sul taglio dei parlamentari previsto lo scorso mese di marzo e già rinviato.
Un comunicato stampa del governo è stato dunque spiegato che il voto si terrà «in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre» e che «gli organi elettivi regionali a statuto ordinario il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020 durino in carica cinque anni e tre mesi e che le elezioni si svolgano nei sessanta giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori.

Autore dell'articolo: Barbara Albero