L’otto maggio data da cerchiare in rosso. Tra sette giorni, la riunione del consiglio federale chiarirà se il calcio potrà immaginare di ripartire o meno. Nel tira e molla tra mondo del pallone e Governo, anche la Serie B è chiamata ad esprimersi. A inizio settimana prossima i venti presidenti si collegheranno in assemblea straordinaria, dopo il direttivo di tre giorni fa con cui la Lega cadetta ha fatto sapere di “poter chiudere il torneo regolarmente in tre mesi dalla ripresa degli allenamenti”. Intanto il presidente Balata chiude all’ipotesi di un cambio dei format con la modifica del numero di promosse e retrocesse: «Da giurista, più che da presidente di lega, dico che ci sono delle regole che non possono essere cambiate in corsa. Applicandole sbaglieremmo meno ed eviteremmo tante liti». Dovrà però sempre fare i conti con un possibile intervento superiore della Figc che, pur senza sbandierarle troppo, tiene nel calderone svariate ipotesi, compreso il blocco delle retrocessioni. Intanto, la B resta fedele alla linea di Gravina: «Finché ci sarà la possibilità di portare a termine il campionato bisognerà provarci, onde evitare contenziosi schizofrenici. C’è una regola fondamentale nel calcio, si vince e si perde sul campo. Guai ad abbandonare il merito sportivo. Cerchiamo ogni tipo di soluzione per garantirne il rispetto nella massima sicurezza possibile, dato che stiamo vivendo un’emergenza sanitaria devastante», ha detto ieri il presidente della B a Kiss-Kiss.
Il protocollo sanitario però non convince il Governo: andrà rivisto e approvato dal ministero della salute in questi giorni, se si vuole immaginare una ripresa degli allenamenti in gruppo dal 18 maggio. Senza un accordo in tal senso, non potrà che arrivare lo stop definitivo. Ottemperare alle linee guida mediche non sarà una passeggiata per la maggioranza dei club. «Abbiamo bisogno di aiuti anche di natura economica, affinché le nostre società possano mettere in atto i protocolli, fermo restando che, andando avanti nel tempo, speriamo in un miglioramento della situazione per attenuare prescrizioni onerose e difficili da applicare – aggiunge Balata – Stiamo attraversando una crisi economica mai vista. Abbiamo chiesto l’attuazione di misure che si ispirano alla ratio che ha portato il Governo a scrivere il decreto del 18 marzo. Ci auguriamo che le nostre osservazioni vengano accolte per consentire al sistema di poter superare questo terribile momento».
Oggi, nella festa dei lavoratori, se il Covid-19 non avesse cambiato le carte in tavola. La Salernitana avrebbe dovuto infatti prepararsi a ospitare l’Empoli per la terzultima giornata di regular season. Sarebbe stato uno scontro diretto playoff? Altamente probabile, anche se con sette giornate non disputate la classifica avrebbe potuto presentarsi con ben altre gerarchie, rispetto a quella congelata alla ventottesima che vede la Salernitana settima a 42 e l’Empoli nono a -2.