Il Portavoce Provinciale di Fratelli d’Italia, Imma Vietri, punta il dito contro la chiusura dei musei e delle aree archeologiche nel corso delle festività natalizie. È di ieri, infatti, la notizia che in uno dei periodi di massima affluenza turistica – in particolare a Salerno – alcuni luoghi di grande interesse non potranno ricevere visitatori. «Un fatto – ha commentato Imma Vietri – che mostra l’incapacità organizzativa dell’Ente Provincia di creare un vero piano turistico-culturale in grado di dare pari rilievo ai musei e alle aree archeologiche così come alle Luci d’Artista piuttosto che relegare in secondo piano i luoghi della cultura addirittura prevedendone la chiusura quando invece sarebbe stato più auspicabile prevedere, con largo anticipo, un budget adeguato che coprisse le spese per il personale».
Solo a Salerno, infatti, nel periodo delle Luci d’Artista e quindi di grande affluenza, resteranno chiusi al pubblico il Museo Archeologico Provinciale di via San Benedetto, a due passi dall’albero di Portanova, la Pinacoteca Provinciale di via Mercanti e l’area archeologica Etrusco-Sannita di Fratte, ma anche il Castello Arechi e la Biblioteca Provinciale. Fuori dal capoluogo stesso trattamento riservato al Museo della Lucania Occidentale di Padula, al Museo Archeologico dell’Agro Nocerino di Nocera Inferiore, al Museo delle arti applicate di Villa Ruggiero a Nocera Superiore, il Museo delle Ceramiche di Villa Guariglia a Vietri Sul Mare e, infine, il Museo Archeologico dell’Alta Valle Sele, sito nel Castello Baronale del borgo di Oliveto Citra.
«Saranno migliaia i turisti che giungeranno a Salerno e in tutta la Provincia nel corso delle festività natalizie – spiega Imma Vietri –. È impensabile non approfittarne per tenere musei, aree archeologiche e luoghi di interesse aperti al pubblico. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di quanto l’amministrazione a guida Strianese faccia solo proclami, slogan e chiacchiere ma sia fondamentalmente incapace di promuovere azioni culturali e turistiche lamentando mancanza di fondi che al contrario potrebbero essere incrementati proprio grazie all’apertura dei musei nei periodi di massima affluenza delle festività».