ABUSO D’UFFICIO E TENTATA CORRUZIONE, ARRESTATO

In data odierna, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal GIP di Salerno, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di Franco Falcone per i reati di abuso di ufficio e tentata concussione. La vicenda tra origine dall’indagine per l’assegnazione dei posteggi fuori mercato nel comune di Battipaglia, nella quale Franco era già stato coinvolto.

In data 16.06.22 infatti era stata data esecuzione ad analoga ordinanza per i medesimi fatti nei confronti di un consigliere comunale della Città di Battipaglia (all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio Comunale), Falcone Francesco, omonimo e prossimo congiunto del Falcone Franco. Le indagini, eseguite dai Finanzieri della locale Tenenza, erano scaturite da un controllo effettuato nei confronti di un operatore commerciale itinerante, finalizzate ad accertare la regolare occupazione dell’area di suolo pubblico presso la quale lo stesso esercitava l’attività.

Gli episodi delittuosi oggetto di contestazione attenevano al provvedimento concessorio relativo all’occupazione di suolo pubblico del posteggio fuori mercato sito nella via Belvedere di Battipaglia divenuto oggetto di contesa tra due privati cittadini, entrambi interessati a beneficiare della autorizzazione comunale per esercitare in tale zona attività di somministrazione al pubblico di cibi e bevande.

In particolare, dagli accertamenti al compendio investigativo era stato possibile ipotizzate, allo stato degli atti, che un Dirigente comunale, dietro pressioni esercitate dal consigliere, con un nuovo provvedimento amministrativo avesse concesso la stessa area (posteggio fuori mercato) al prossimo congiunto Falcone Franco, nonostante fosse stata presentata dall’imprenditore primo assegnatario richiesta di proroga della concessione avanzata, e che fossero stati disposti ripetuti controlli nei confronti del legittimo assegnatario della concessione, al fine di indurlo ad abbandonare l’area assegnatagli.

Tale ricostruzione, accolta dal giudice per le indagini preliminari, aveva condotto alla emissione del citato provvedimento cautelare nei confronti del Falcone Francesco, nei cui confronti era stata successivamente esercitata l’azione penale con il rito del giudizio immediato. Il relativo procedimento è in corso. All’esito delle indagini preliminari nei confronti degli altri indagati, tra i quali due Ufficiali della Polizia Locale (di cui uno ora in pensione), di due funzionari dell’ufficio SUAP di Battipaglia e di Falcone Franco, veniva nei confronti degli stessi esercitata l’azione penale con il rito ordinario per i reati di cui agli artt. 110, 56, 317 c.p. Il relativo procedimento si trova in fase di udienza preliminare.

L’odierno provvedimento cautelate si fonda sull’ipotesi, ritenuta allo stato degli atti fondata dal gip, che il Falcone Franco, nei confronti del quale non erano state ravvisate inizialmente esigenze cautelari, si sia reso responsabile di attività tese ad inquinare le prove del procedimento, in quanto finalizzate ad ostacolate la libera deposizione di Francesco Siani, denunciante e principale testimone dell’accusa, nel dibattimento a carico di Falcone Francesco.

In particolare, allo stesso è stato contestato di avere aggredito, pochi giorni prima dello svolgimento dell’udienza istruttoria, la persona offesa dal reato, ed in particolare di averla percossa con il chiaro scopo di indurla a desistere dal deporre. Particolare valore, nel provvedimento cautelare, è stato attribuito al fatto che l’udienza dibattimentale a carico di Falcone Francesco si sia celebrata a porte chiuse, dopo l’allontanamento dall’aula del Falcone Franco, che si era recato presso il Tribunale con il contestato scopo di incutere timore al Siani nel corso della testimonianza.

Dopo gli accadimenti in pubblica udienza, peraltro, Falcone Franco depositava una querela a carico del Siani Francesco, rappresentando una versione dei fatti diametralmente opposta, e dichiarando di essere stato lui la vittima di aggressione a mano armata posta ad opera del Siani. Il giudice, conformemente alle richieste della Procura, ha ritenuto inveritiera tale versione, inserendola in un generale proposito di condizionate la realtà processuale. I contestati, che dovranno essere evidentemente oggetto di accertamento dibattimentale, hanno condotto a ritenere sussistenti le esigenze cautelari correlate alla tutela della genuinità della prova ed al pericolo di reiterazione del reato con riferimento al reati originariamente contestati a Falcone Franco.

Autore dell'articolo: Redazione