Da Formello spesso senza furore. E’ la storia con pochi squarci di gloria dei virgulti biancocelesti che dal 2011 in poi sono passati per Salerno. Lungo l’elenco, destinato ad infoltirsi ulteriormente. Il prossimo baby laziale in arrivo in granata sarà Marius Adamonis, portiere lituano che si metterà alle dipendenze di Bollini, anche se i tifosi granata già sognavano i più affermati Palombi, Germoni e Rossi, tutti, a quanto pare, destinati ad altri percorsi professionali. Il travaso di giovani calciatori dalla Lazio alla Salernitana non ha quasi mai sortito gli effetti desiderati: unica eccezione Alessandro Tuia che è alla sua sesta stagione con la casacca della Salernitana. Dalla Lazio alla Salernitana, spesso accompagnati da credenziali notevoli, rivelatesi un bluff alla prova del campo. E’ il caso di Enrico Zampa, che ci pensò tanto prima di accettare il trasferimento in granata nell’estate del 2012. Proveniente dalle giovanili laziali, da cui era uscito con i galloni di capitano della Primavera, il centrocampista di Frascati non ne voleva sapere di cominciare la sua avventura tra i professionisti partendo dalla C2. Con Galderisi non trovò molto spazio, con Perrone non legò, oggi, dopo parentesi con poca gloria a Terni e Trapani, è al Monopoli, in serie C. Chi in quella calda estate non ne volle sapere di indossare il granata fu Tommaso Ceccarelli, una sorta di enfant prodige che a Formello era tenuto in grande considerazione e che, dopo aver giocato con la Juve Stabia ed il Feralpisalò, ha vissuto sei mesi da comprimario a Prato ed ora è in attesa di una nuova occasione. E che dire di Denè, Sani Emmanuel, Adeleke di cui si sono completamente perse le tracce? Da capitano della primavera era approdato in granata due anni fa anche Pollace, bocciato da Torrente dopo l’unica, disastrosa presenza stagionale a Crotone. Riccardo Perpetuini ha detto basta col calcio giocato per diventare odontoiatra, mentre Alessio Luciani milita nell’Arezzo. Altro calciatore che giunse a Salerno da Formello con l’etichetta del predestinato fu Manuel Ricci, che, però, in granata non riuscì mai a convincere del tutto. Nella scorsa stagione è ripartito dalla serie D, vestendo la maglia della squadra della sua città natale, l’Anzio. Proprio il difficile rapporto tra i giovani laziali ed il granata fu alla base della scelta di Lotito di non inviarne nessuno lo scorso anno a Salerno, almeno fino a gennaio quando fu la volta di Minala, in odore di ritorno all’Arechi come il canguro Oikonomidis che lasciò la Salernitana alla vigilia dei playout con il Lanciano. Per lui ci potrebbe essere l’occasione di farsi perdonare quel voltafaccia. Per ora, si attende Adamonis, il resto si vedrà.
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