AISC, PREVENZIONE, DIAGNOSI E NUOVE CURE PER LO SCOMPENSO CARDIACO –

Una persona su cinque è a rischio di sviluppare scompenso cardiaco ed è più frequente che questa patologia si presenti in età avanzata, con un’incidenza progressivamente maggiore in relazione all’invecchiamento. Lo scompenso cardiaco, la sindrome del cuore stanco, colpisce oggi quasi 1 milione e mezzo di malati nella Penisola di cui oltre 100 mila in Campania.
Molto spesso i sintomi iniziali – stanchezza, spossatezza e affaticamento – vengono erroneamente ricollegati all’avanzare dell’età. Pur essendo la seconda causa di morte in Italia e la prima causa di ospedalizzazione lo scompenso cardiaco non riceve

tutta l’attenzione che meriterebbe. E’ per questo che l’AISC, l’Associazione Italiana Pazienti Scompensati Cardiaci, con il patrocinio della Regione Campania e del Ministero della Salute ha voluto accendere i riflettori su questa patologia organizzando un’intera giornata di approfondimento a Salerno. Un momento di incontro per sensibilizzare le persone su una patologia che troppo spesso viene sottostimata e considerata come indissolubilmente legata all’avanzare dell’età. Nella sala del Polo Nautico di Salerno alla presenza di illustri relatori, medici e pazienti si svolto l’incontro nazionale annuale sul nuovo modello ci cura dello scompenso cardiaco per un invecchiamento Attivo ed in Salute. Ad introdurre i lavori il Professor Salvatore Di Somma direttore del Comitato Scientifico Aisc e Professore di Medicina Interna del dipartimento di Scienze medico-chirurgiche e di medicina traslazionale dell’Università La Sapienza di Roma.
L’appuntamento salernitano dell’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci è stata l’occasione anche per portare all’attenzione dei propri iscritti i buoni modelli di vita dei centenari del Cilento che vivono in Campania così a lungo convivendo molto bene con lo scompenso cardiaco grazie ad un dieta specifica ed un’intensa attività fisica. Per il prof. Nicola Ferrara – Direttore Cattedra di Geriatria Università Federico II di Napoli se da un lato è sempre piu’ chiaro il rapporto tra invecchiamento della popolazione ed incidenza e prevalenza dello scompenso cardiaco dall’altro c’è la necessità di individuare modelli assistenziali innovativi.

Autore dell'articolo: Barbara Albero