Minacciano gesti estremi, i lavorati della Cedisa e della Quiete senza stipendio da 14 e 11 mesi per i quali la situazione è diventata insostenibile. Dopo la fumata nera nell’incontro in Prefettura che non ha prodotto alcun risultato gli animi dei dipendenti si scaldono e le tensioni erano evidenti anche questa mattina nei locali della struttura diagnostica di Fratte dove si palpava l’esasperazione dei lavoratori che da oggi hanno deciso l’interruzione totale delle prestazioni a fronte del mancato rispetto degli impegni da parte del datore di lavoro e dello stato di abbandono nel quale è stata lasciata la struttura con attrezzature rotte e medici assenti. Sul tetto dell’edificio di Capezzano alla Quiete, l’altra struttura sempre di proprietà Calabrese, gli altri dipendenti mentre viene garantito nei limiti l’assistenza ai malati in cura. I lavoratori hanno fatto un esposto in Procura e le organizzazioni sindacali hanno chiesto ed ottenuto un incontro per domani mattina con il procuratore della repubblica Corrado Lembo. Si è tentato di percorrere tutte le strade per spingere la proprietà e l’Asl di Salerno ad intervenire.
Il paradosso per gli oltre cento lavoratori è che non vengano pagati gli stipendi da piu’ di un anno mentre grazie al loro lavoro sono maturati da parte della proprietà rimesse dall’Asl Sa pari ad un milione ed ottocento mila euro, fermi nelle casse dell’azienda , a causa di pignoramenti da parte dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate. Per lo Stato sono prioritari i propri crediti e non quelli dei lavoratori e delle proprie famiglie.
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