“ALTA TENSIONE NEI PENITENZIARI CAMPANI”, PROTESTA LA POLIZIA PENITENZIARIA

Sono state ore di alta tensione queste ultime trascorse in alcune carceri campane. Lo dichiara Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Mentre il medico studia il malato muore” non c’è miglior adagio che dia la rappresentazione e la fotografia del sistema penitenziario a livello nazionale e nello specifico nella regione Campania. Difatti, a poche ore dalla emanazione delle linee programmatiche 2020 del Capo DAP per il futuro, il presente per le donne e gli uomini in divisa della Polizia Penitenziaria. è sempre più invivibile e drammatico.
“Stamane la Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Salerno ha provveduto a due ricoveri urgenti: uno riguardante una detenuta con problemi psichiatrici caduta per le scale della sezione e sottoposta in serata ad intervento chirurgico, l’altro il ricovero di un detenuto in gravi condizioni per problemi cardiaci e respiratori tutt’ora ricoverato. Ecco questa è una giornata “tipo” della Polizia Penitenziaria…”.
Il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece ricorda che proprio ieri “il SAPPE ed altri Sindacati della Polizia Penitenziaria hanno dichiarato lo stato di agitazione e la sospensione delle relazioni sindacali. Riteniamo che la grave situazione in cui versano le carceri italiane imponga un’inversione di marcia da parte del vertice politico e amministrativo del Ministero della Giustizia e più in generale del governo. Il Ministero della Giustizia e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria poco e nulla hanno fatto per porre soluzione alle troppe problematiche che caratterizzano la quotidianità professionale dei poliziotti penitenziari: ma non si può continuare a tergiversare! Non si perde altro prezioso tempo nel non mettere in atto immediate strategie di contrasto del disagio che vivono gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria è irresponsabile. E per questo scenderemo presto in piazza per denunciare lo stato di abbandono in cui ci troviamo! Rinnovo il mio appello al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: se ci sei, batti un colpo!”.

Autore dell'articolo: Redazione