Dopo due anni dalla pandemia , la città di Salerno è tornata a far sentire al sua ampia partecipazione per il tradizionale rito dell’Alzata del Panno del suo Patrono, San Matteo Evangelista. Ad un mese esatto dalla ricorrenza del Santo nel duomo di Salerno ieri sera si è rinnovato l’appuntamento con l’alzata del Panno di San Matteo
la Santa messa festiva poi un ritorno alle vecchie tradizioni, dalla cripta il corteo dei portatori che hanno portato il Panno nell’atrio, dove c’ stata l’accoglienza festosa e orante del Braccio di san Matteo con le note della banda musicale. Il corteo è stato aperto da Don Michele Pecoraro, parroco della Cattedrale di via Duomo, che ha trasportato il “Braccio” dell’apostolo. I portatori della statua del patrono, invece, hanno portato in processione il “Panno” che, all’arrivo in Duomo è stato issato la cerimonia dell’alzata del grande Panno, raffigurante l’Apostolo che dall’alto benedice Salerno è stata particolarmente sentita dai tanti fedeli che quest’anno non hanno fatto mancare la loro presenza. Una celebrazione carica di emozione e devozione dove non è mancata anche la presenza delle istituzioni, in rappresentanza del Comune di Salerno il vice sindaco Paky Memoli e la consigliera comunaleTonia Willburger mentre per la provincia di Salerno il consigliere con delega al turismo Pasquale Sorrentino.
L’arcivescovo Andrea Bellandi, nel corso della celebrazione che di fatto fa partire il countdown della festa e della processione per le strade del centro di Salerno il prossimo 21 settembre, ha affida al Patrono cinque sue speranze non mancando evidentemente molto velatamente un suo riferimento alla data del 25 settembre, quando si andrà alle urne per il rinnovo delle cariche al parlamento ed al senato. cinque desideri, il primo dedicato alla pace, il secondo la fine della pandemia, poi il terzo quello che ha maggiormente catturato l’attenzione dei presenti quando Monsignor Bellandi ha detto …. forse è chiedere troppo, è che le forze politiche possano servire davvero il bene comune e non interessi di parte.C’è bisogno di politici che abbiano a cuore il destino di tutti, anche di chi è sulla parte avversa, In fondo siamo tutti sulla stessa barca». il quarto desiderio quello di combattere altri virus letali come quelli della violenza e dell’indifferenza, concludendo poi con l’auspicio che le comunità cristiane possano intraprendere un vero cammino fatto di dialogo, stima e missionarità.