Da un lato incassa un progetto del premier Renzi: “Noi Democratici Italiani e voi Socialisti Italiani, sulla scorta del lavoro comune svolto insieme al Governo, dobbiamo essere ispiratori di una nuova positiva stagione della sinistra in Italia e in Europa”. Dall’altro incassa le critiche (“Basta guardarsi l’ombelico”) di chi ha deciso di disertare il congresso nazionale, l’Areasocialista, componente di Bobo Craxi. E’ così che il Psi inaugura il congresso nazionale a Salerno. Lo fa chiedendo un congresso straordinario del Pse, per affrontare le crisi che stanno colpendo l’Europa – migranti ed economa – e lo fa anche chiedendo un “secondo tempo” alGoverno. Già pronta l’agenda delle priorità. Parla per oltre 50 minuti il segretario Riccardo Nencini. In platea tantedelegazioni di una decina di Paesi esteri. Ad ascoltarlo e a chiedere cambiamento, anche il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, oltre che il segretario generale dell’Internazionale socialista, il cileno Luis Ayala. Mette in chiaro che “la malattia più grave della sinistra è pensare digovernare il cambiamento con formule arcaiche con chi eravamo e non con chi saremo”. Rivendica il fatto di essere “l’unico partito dell’Ottocento ancora sulla scena”. Un “pesce rosso”, lo definisce Nencini, “per farsi vedere anche in un acquario dove sguazzano più razze di pesci”. Poi, mentre a Roma il senatore del Psi, Roberto Biscardini, auspica la “rinascita” e dice che “molti di noi rimangono iscritti al Psi ma una cosa è certa non possiamo pensare di guardare alla rinascita del socialismo solo a partire dall’ombelico dell’attuale Partito Socialista”, Nencini di contro definisce “non dignitoso sputare nel piatto dove si è mangiato per anni”. Passa, poi, alle proposte. “La doppia crisi che sta attanagliando l’Europa – ondata migrazioni ed emergenza socioeconomica – va affrontata con decisione rivedendo il trattato di Dublino e concertando profonde modifiche agli accordi di Maastricht”, da qui la richiesta del congresso straordinario. Chiede la riforma della legge elettorale e snocciola, poi, al Governo le priorità di un “secondo tempo” necessario: “Piano casa da 50.000 alloggi; lotta a evasione fiscale partendo da big company e società di capitali (vi si annida il 33% dell’evasione); completamento del diritto di famiglia (adozioni – statuto diritti del fanciullo – matrimonio persone stesso sesso); flessibilità pensionistica – reddito minimo cittadinanza”. Promette, il segretario, che il partito che domenica uscirà dal congresso “sarà diverso, si affiderà sempre più agli eletti locali e regionali”. E alla platea ricorda questo: “Senza di noi, l’Italia sarebbe stata semplicemente meno libera”.
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