Prima di un mese non si conosceranno i risultati effettivi del prelievi effettuati all’interno degli ex capannoni delle Mcm situati nella zona di Pellezzano e delle acque del fiume Irno dopo i fatti di sabato sera quando è stato scoperto che alcuni grossi fusti di plastica cadendo hanno sversato una notevole quantità di sostanze acide corrosive ed ammoniaca, provocando cattivi odori e bruciore alla gola e alla pelle di chi si trovava nella zona di Fratte. Proprio oggi la ditta Sogeri Srl incaricata con un appalto dal
2018 dalla proprietà dell’ex Manifatture cotoniere meridionali, la “Le Cotoniere spa”, del gruppo Lettieri ha presentato al Comune di Pellezzano tutta la documentazione richiesta utile alla magistratura per chiarire quanto accaduto. La ditta secondo quanto si è appreso solo da pochi giorni avevo ripreso la bonifica nei capannoni dove sono presenti diversi fusti e barili. Ma la
notizia di oggi è che un dipendente della ditta avrebbe ammesso le sue responsabilità, In pratica durante le operazioni di movimento dei fusti uno o piu’ si sarebbero riversati sul mano, ma l’episodio non è stato denunciato. Spetterà ora al magistrato incaricato la dottoressa Francesca Fittipaldi della Procura di Salerno chiarire sulla scorta dei risultati dell’Arpac e delle indagini in corso se c’è reato ambientale. Per il primo cittadino di Pellezzano Francesco Morra urge fare chiarezza su quanto accaduto e procedere quanto prima alla bonifica e alla riqualificazione dell’area. Una vicenda sulla quale occorre far luce soprattutto se le sostanze utilizzate più di vent’anni fa dalle Mcm presenti all’interno dei fusti , ancora numerosi nell’area dismessa sono inquinanti e pericolosi. Un’area abbandonata per la quale non è stata intimata neanche la vigilanza, un capannone dove sebbene siano presenti sostante pericolose sembra di facile accesso per chiunque.