E’ stata fondamentale l’analisi della scenda del crimine per inchiodare Ionut Alexa, il31 enne rumeno accusato di essere l’autore della morte di Natalino Migliaro, il 30 enne di Battipaglia deceduto lo scorso 12 dicembre, due mesi dopo l’aggressione subita il 4 ottobre nella zona Lido Lago sulla litoranea di Battipaglia mentre era in compagnia della fidanzata, in una piazzola di via Idrovora . Il rumeno deve rispondere anche dell’accusa di violenza sessuale nei confronti della donna. Fondamentale come dicevamo è stata l’attività investigativa compiuta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale e del Ros ( le attività investigative sono state dirette sul campo dal maggiore Alessandro De Vivo e dal maggiore Gabriele Mambor, comandante dei Ros di Salerno) che grazie anche alle analisi immediate e tempestive svolte su campioni biologici ritrovati sulla scena del crimine ed analizzati dal Ris di Roma, hanno consentito di risalire all’autore dell’aggressione fatale per il giovane Natalino. In particolare le attenzioni dei carabinieri che il 15 ed il 21 aprile hanno fermato 17 persone accusate di far parte di due aggregati criminali operanti sulla litoranea tra Battipaglia ed Eboli , si sono concentrate proprio sulla faida tra rumeni e albanesi per il controllo del territorio ed il traffico di prostitute ed una serie di episodi di violenza come rapine a meretrici, aggressioni nei confronti dei clienti ed incendi di autovetture. Molti aspetti della vicenda restano ancora avvolti nel mistero ed il procuratore Lembo ha esplicitamente voluto omettere ulteriori dettagli per non influenzare l’esito di indagini in corso anche sulla presenza di un’altra persona sulla scena del crimine.
