E’ tornato ad incatenarsi davanti al Tribunale di Salerno sul corso Vittorio Emanuele, conquistando la curiosità dei passanti, Lucio Caruccio, l’autotrasportatore di Olevano sul Tusciano che si definisce vittima di un caso di malagiustizia. L’inizio della storia risale al 2004, quando Caruccio, che con i suoi camion effettuava viaggi per conto di una ditta terza, inizia a protestare per l’entità dei compensi, che a suo dire non rispettavano le tariffe stabilite dal Ministero dei trasporti. Nel 2005 gli arriva la lettera di licenziamento, in cui lo si accusa di aver rifiutato alcuni incarichi. L’uomo che già nel 2012 tentò di darsi fuoco davanti alla Prefettura per protestare contro le lungaggini della causa intentata contro l’azienda che lo aveva licenziato, sostiene che la sua condanna è dovuta a dovuta a false testimonianze rese da esponenti di un clan.
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