A Venezia è stata la volta di Djuric e Bocalon insieme con il bosniaco, reduce da due panchine consecutive, preferito a Jallow che ha così fatto il percorso inverso. Cambiata la formula non è cambiato il prodotto. Djuric ha una volta ancora rimandato l’appuntamento con il suo primo gol in maglia granata e per quanto da sempre sia abituato a convivere con lunghi periodo di astinenza non è propriamente il massimo per un centravanti rimanere a secco per dieci partite. E se Bocalon dopo aver fatto centro per due partite consecutive è rimasto a digiuno proprio nella partita per lui più importante va segnalata l’abulia, la scorsa consistenza di Jallow una volta subentrato. Il mal di gol, spezzato nelle ultime due gare dal centravanti veneziano a segno in tre occasioni ma sempre su sviluppi di un corner, continua a rappresentare la vera lacuna della Salernitana di Colantuono. Mancano i gol, soprattutto mancano i gol degli attaccanti e non è un caso che, nel tentativo di trovare energie e pericolosità nei sedici metri finali il tecnico abbia giocato la carta del giovane brasiliano Andrè Anderson preferito, nel momento del bisogno a Vuletich che così arretra ancor di più nella lista di preferenze del tecnico granata. Non è allarme rosso questo perchè al netto delle difficoltà la classifica continua a sorridere alla salernitana, ma dopo 10 giornate, l’atavica difficoltà palesata dagli attaccanti granata a fare gol ma anche solo a rendersi pericolosi, in qualche modo deve indurre ad una riflessione. E se contro il Livorno la buona prestazione di Di Gennaro e la voracità di Bocalon avevano aiutato a superare senza affanni l’ostacolo ecco che contrio il Venezia i problemi fisici palesati dall’ex Cagliari e Lazio abbinati alla scarsa presenza in area degli attaccanti hanno fatto sembrare più difficile di quanto realmente lo fosse l’impegno. E’ la dura legge del gol, cantavano gli 883, se lì davanti fai fatica alla lunga sei destinato a calare. Colantuono, come detto, le sta provando tutte alla ricerca della soluzione giusta e vincente ma ma mano che trascorrono le partite si fa sempre più strada l’ipotesi che, più che la ricetta, manchi la materia prima!
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