«Adinolfi dice di essere pronto al confronto. Bene, mi dica la data, l’ora e il luogo ed io ci sarò, pronto ad ascoltare le sue idee e ad offrirgli le mie, sempre nel rispetto della regole democratiche e della prioritaria dignità di tutte e tutti. Lo stesso dico agli esponenti della Lega»: il segretario di Arcigay Salerno Francesco Napoli replica ai duri attacchi sferrati dall’asse Popolo della Famiglia-Lega contro il Gay Pride di Salerno che si terrà il 25 e 26 maggio in via Lungomare Trieste. Napoli risponde punto per punto alle accuse mosse dal segretario regionale del Popolo della Famiglia e da Mariano Falcone della Lega che hanno chiamato alla mobilitazione il mondo cattolico contro la manifestazione, puntando il dito anche sul contributo di 2,500 Euro finanziato dal Comune di Salerno.
«In quanto alla polemica sul finanziamento dato dal comune alla manifestazione, non posso che sottolineare innanzitutto il ringraziamento all’amministrazione comunale ed agli assessori coinvolti, a nome del comitato promotore, che conta ad oggi oltre quaranta soggetti tra associazioni, gruppi, movimento, sindacati, cooperative. Inoltre – ha proseguito il Presidente di Arcigay Salerno – conoscendo il Sindaco Napoli, credo che l’accostamento alla senatrice Cirinnà non possa che averlo lusingato. Seppur con grossi limiti, infatti, la legge sulle unioni civili ha determinato una avanzamento dei diritti nel nostro paese che attendevamo da oltre vent’anni.».
Il SalernoPride2018, sarà una grande festa ma soprattutto una tre giorni di dibattiti, incontri, spettacoli, laboratori e animazione che affronteranno l’ampio spettro dei diritti negati: dalla condizione dei migranti alla violenza sulle donne, dalle questioni legate al mondo del lavoro alla scuola ed alla formazione, dall’ambiente fino alla visibilità delle rivendicazioni della comunità Lgbti+ che saranno ovviamente centrali.
«Forse Adinolfi e gli esponenti della Lega –conclude Napoli – dimenticano che siamo tutte e tutti cittadini e che dunque i soldi pubblici devono essere a buon diritto utilizzati per tutte e tutti, compresa la comunità lgbti+ e tutta la rete di soggetti che daranno vita al Pride. A meno che Adinolfi e Company non ritengano che ci siano cittadini e manifestazioni di serie A e cittadini e manifestazioni di serie B -. Il fatto poi che il Pride di Salerno raccolga intorno ai temi dei diritti un’ampia platea di questioni non significa voler rendere più educato il Pride stesso, ma rivendicare e rendere chiaro che non esistono diritti più importanti di altri, ma i diritti in quanto patrimonio dell’intera comunità di persone. Un diritto in più per un operaio salernitano è un diritto in più anche per me che non lo sono, ma pretendo che lo abbia. Faccio questo esempio perché il SalernoPride2018 sarà anche il momento conclusivo di un itinerario che abbiamo costruito insieme ad una platea ampia di soggetti e che ha avuto già il suo primo momento nella ricorrenza del 25 aprile, dove eravamo tutti insieme in piazza per dire no ad ogni forma di fascismo e razzismo e che continuerà attraverso il grande concerto del primo maggio che torna a Salerno dopo un decennio e che vedrà nel grande corteo del 26 maggio la sua più bella conclusione – ha chiosato il Presidente Arcigay Salerno. Dunque, polemiche come sempre strumentali, indispensabili ad Adinolfi e a pochi altri per avere briciole di visibilità e serrare le fila delle sparute pattuglie che li seguono. Il Pride a Salerno si farà, con l’aiuto e il contributo di una immensa, festosa e sana, comunità di donne e uomini. Non sarà un Pride contro qualcuno, che esclude qualcuno come vogliono fare Adinolfi e la Lega, ma sarà una festa che unisce e non che divide.»