Dopo anni di lunga attesa, con determinazione, nel silenzio assordante della politica provinciale e con qualche sussulto sporadico del politico di turno, l’attuale direzione del Ruggi ha portato a compimento , a conclusione di un percorso lungo e tortuoso, la elaborazione programmatica con la stesura dell’atto aziendale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno. Un atto che traccia un concreto percorso finalizzato alla piena integrazione delle attività ospedaliera con le attività di didattica, ricerca e di assistenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Salerno. Un atto, che di fatto, cambia in parte la missione dei presidi Ospedalieri di Cava de’ Tirreni, di Mercato San Severino e del Da Procida di Salerno. In tutti questi anni come CISL abbiamo sempre evitato di proporre una rivendicazione puramente localistica, sostenendo la coniugazione delle attuali strutture sanitarie dell’area salernitana con una realtà di alto livello formativo e scientifico, per consentire a tutto il sistema sanitario ospedaliero, un salto di qualità e la formazione di una nuova classe medica di primissimo ordine. Per tali ragioni riteniamo storica la proposizione di un atto che mira a coniugare tali esigenze, consapevoli delle difficoltà che l’elaborato potrebbe incontrare in Regione per la definitiva approvazione e delle impellenti necessità future di intervenire con elementi correttivi dell’impianto all’indomani della emanazione di nuove linee guida da parte della stessa regione per quanto attiene la ridefinizione del riassetto della rete ospedaliera e della filiera socio sanitaria ed assistenziale. Bisogna sottolineare che, nonostante la fretta, la discussione che ne è derivata è stata importante per evidenziare alcuni aspetti da approfondire e bisogna sottolineare che i contributi dati dalle organizzazioni sindacali del comparto sono stati precisi e degni di attenzione anche in considerazione che la dirigenza amministrativa e quella sanitaria, nelle persone deputate a rappresentarle, Oreste Florenzano e Raiola Vincenzo, rispettivamente sub commissari straordinari delle rispettive aree, come non mai, hanno favorito una discussione pacata e approfondita sulla riorganizzazione ipotizzata e sugli obiettivi che a medio e lungo termine si dovranno realizzare. Ovviamente non sono mancate nostre osservazioni, riguardo ad alcuni aspetti ritenuti importanti. Soprattutto si è rappresentato che la mancata previsione dei posti letto (pp.ll.) di ostetricia e di ginecologia nei presidi di Cava dei Tirreni ovvero Mercato San Severino, potrebbe portare al collasso la analoga struttura di Nocera, atteso che non necessariamente le utenze specifiche si riverseranno nello stabilimento del Ruggi, determinando un esubero di personale a fronte di un mancato aumento delle prestazioni. Pertanto si è consigliato di ipotizzare un approfondimento sulla materia ovvero lasciare spazio ad una eventuale modifica dell’impianto , riservandosi di apprezzare in un immediato futuro la ipotesi di prevedere la allocazione di pp.ll. in uno dei due stabilimenti nel passaggio dalla fase di programmazione a quella di pianificazione e di progettazione anche alla luce degli indirizzi che potrebbero essere individuati nelle nuove linee guida regionali di riordino della rete assistenziale.
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