L’arte, la denuncia e la tragedia dei migranti. Ha fatto subito il giro del web il murales realizzato sulla spiaggia del Papaya di Torrione a Salerno in memoria del piccolo Aylan Kurdi, il bambino di appena tre anni immortalato privo di vita con la testa nella sabbia di Bodrum in Turchia. Una foto choc che ha scatenato un polverone di polemiche.
A Salerno, invece, arriva un messaggio denuncia nell’ambito della manifestazione street art che si tiene da tempo in città, subito promosso sulla pagina facebook dell’evento. Su un muro della spiaggia Papaya di Torrione, infatti, è stata riprodotta, con l’ausilio delle bombolette spray, l’immagine del piccolo Aylan disteso sulla sabbia senza vita. Non solo. L’autore del murales, Carlo Onet, in arte Knet, ha voluto disegnare alcune bandierine con alcuni loghi occidentali, che trafiggono il corpo del bambino.
Singolare, ma probabilmente non si tratta soltanto di un caso, che l’opera sia stata eseguita proprio sulla spiaggia del Papaya, a due passi dall’ex ostello della gioventù che ha ospitato sempre numerosi extracomunitari.