BANCAROTTA FRAUDOLENTA E TASSE NON PAGATE. LA GDF SEQUESTRA 6 MILIONI DI EURO. TRE PERSONE NEI GUAI

I finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di tre persone procedendo contestualmente al sequestro preventivo di oltre 6 milioni di euro per i reati di bancarotta fraudolenta e omesso versamento di ritenute.
In particolare, il G.I.P., su richiesta di questa Procura, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Giovanni Attanasio (Cl. 60) e il divieto di esercitare imprese e di ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese per la durata di un anno nei confronti di Sergio La Rocca (Cl. 68) e Alfonso Magliacano (Cl. 77).

Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, hanno riguardato complessivamente 5 persone fisiche, a cui vengono contestati, a vario titolo, i reati di bancarotta fraudolenta, bancarotta preferenziale e omesso versamento di ritenute dovute.
In particolare, secondo la ricostruzione operata da questo Ufficio ed avallata, allo stato, dal Giudice per le indagini preliminari, Sergio La Rocca e Alfonso Magliacano e A.M, in qualità di Amministratori di diritto e Giovanni Attanasio, quale Amministratore di fatto della fallita LAVORO.DOC S.p.a. avrebbero distratto somme di denaro per complessivi 3.412.367,58 euro, sottraendole così alla massa fallimentare ed omesso di versare, nel termine previsto dalla dichiarazione dei redditi, ritenute dovute per 2.726.151,16 euro.

Gli accertamenti istruttori hanno permesso di ipotizzare un collaudato modus operandi caratterizzato da plurime e reiterate condotte distrattive poste in essere mediante prelevamenti di denaro contante, la sottrazione di disponibilità finanziarie in assenza di valide motivazioni economiche e la mancata riscossione di crediti di rilevante entità vantati dalla LAVORO.DOC S.p.a. nei confronti di ulteriori entità giuridiche sempre riconducibili a Giovanni Attanasio, con conseguente danno dei creditori, cagionando così il dissesto della fallita.

Nello stesso contesto, gli indagati si sarebbero resi responsabili di pagamenti preferenziali allo scopo di favorire taluni creditori in danno di altri in violazione del principio della par condicio creditorum, nonché del sistematico inadempimento delle obbligazioni tributarie finalizzato ad aggravare il dissesto societario, cagionandone così il fallimento, sino ad omettere di versare le ritenute operate in base alla dichiarazione dei redditi.

Autore dell'articolo: Barbara Albero