Gemellate da tempo, legate da un rapporto strettissimo, le tifoserie di Bari e Salerno condividono anche le delusioni e le amarezze per l’andamento non certo esaltante delle rispettive squadre. La stagione, almeno fino a questo punto, è stata avara di soddisfazioni sia per i galletti pugliesi sia per i granata. Unite dal gemellaggio, unite anche dalle trepidazioni per le proprie squadre, quest’oggi le tifoserie di Bari e Salerno rinnoveranno il loro vincolo di amicizia sperando di assistere ad una partita che, oltre a riconciliare con il calcio, possa essere trampolino di lancio, almeno per una delle due, verso un finale di girone di andata più sereno. A Bari come a Salerno è già stato sconfessato il progetto tecnico iniziale e, del resto, nessuna delle due società ha avuto tempi celeri ed idee chiarissime sulla scelta dell’allenatore e sull’allestimento della rosa. A guidare il Bari, dopo un lungo ed articolato casting, era stato scelto Roberto Stellone, già promosso in A col Frosinone, e per questo ritenuto il profilo più adatto per tentare la scalata alla massima serie. Per tutta una serie di motivi, però, non è andata come si sperava. Stellone non ha trovato la quadratura del cerchio, non riuscendo a sfruttare appieno il potenziale di una rosa che ha qualità ma anche qualche lacuna. Guardi in casa del Bari e ti sembra di rivivere le stesse situazioni che hanno caratterizzato il percorso della Salernitana. Dal balletto estivo per la panca, con Simone Inzaghi dirottato alla guida della Lazio e Beppe Sannino chiamato in seconda battuta, ai tentennamenti registrati sul mercato, con una squadra costruita a strappi e con troppi punti interrogativi: Bari e Salerno hanno consolidato il gemellaggio che lega le tifoserie anche sotto l’aspetto della conduzione societaria, con tant0 di promesse e proclami estivi sconfessati, almeno finora, dal campo. A Bari c’è Colantuono da qualche settimana, ma la musica non è poi tanto cambiata. La Salernitana inaugura oggi il nuovo corso tecnico dopo le dimissioni di Sannino e l’ingaggio di Bollini. Il cambio in panchina pareva inevitabile sull’una e sull’altra sponda, ma, al di là di tutto, ciò che non muta è il fatto che i due club possano continuare a godere del sostegno appassionato e folto di due tifoserie che hanno numeri, ambizioni e sogni degni della massima serie. Il Bari ha 20 punti in classifica, la Salernitana ne ha 18. Bottini magri rispetto alle aspettative iniziali ed anche in rapporto al potenziale delle due rose. Al San Nicola, quest’oggi, sarà una prova d’appello per i biancorossi e per i granata. Impossibile prevedere come andrà a finire, di sicuro sugli spalti vincerà il tifo.
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