Con una prestazione di testa, cuore e gambe la Pallacanestro Palestrina fa suo il big match del quattordicesimo turno del campionato di Serie B Old Wild West, scappando a +4 in classifica generale, chiudendo il 2019 con il titolo di campione d’inverno ed assicurandosi, di riflesso, uno spot alla prossima Final Eight di Coppa Italia.
Solo applausi per la truppa di coach Giovanni Ponticiello, più brava di una Virtus Arechi Salerno abulica nei secondi venti minuti di gioco e capace di portare a casa il successo malgrado i problemi fisici del lungodegente Thiam e quelli occorsi nei secondi venti minuti della contesa a Rossi prima e Bartolozzi poi.
Troppa brutta la Virtus dei secondi venti giri di lancette per essere vera: Cantone e soci crollano sotto i colpi dell’attacco laziale, facendo registrare la miseria di 22 punti realizzati a fronte dei 40 incassati (tirando, nel corso della ripresa, con 1/12 dalla lunga distanza dopo un incoraggiante 6/12 dei primi venti minuti) e chiudendo alla sirena finale con 18 palle perse a fronte delle appena 11 dei padroni di casa. Solo alcuni dati atti ad avvalorare una performance dai due volti che – proprio come accaduto a Sant’Antimo e Matera sebbene in condizioni molto diverse – costa caro ai blaugrana, ancora in corsa per la Final Eight, ma costretti a dipendere dalle dinamiche e dai risultati dell’Olimpia Matera.
La partita
E’ “intensità” la parola-chiave dello spettacolo che va in scena al PalaIaia: Palestrina e Salerno dimostrano di poter e voler rispondersi colpo su colpo, indi per cui ne vien fuori un primo quarto affascinante in cui è l’equilibrio a regnare sovrano: il parziale di 20-20 è propiziato dai centri di Rossi, Bartolozzi e Cacace da una parte, cui Salerno risponde affidandosi ad un Potì che – con due conclusioni dalla distanza che vedono il fondo del secchiello – pare alquanto in serata.
Nel secondo parziale la sceneggiatura sopra evidenziata tiene botta: ancora equilibrio tra i due pugili con Palestrina che trova un Mennella inarrestabile dalla panchina (10 punti e 4 rimbalzi in 23 minuti sul parquet) e la Virtus che riesce a portarsi persino avanti di quattro lunghezze cortesia del gioco interno in favore delle torri Leggio e Visnjic. All’intervallo lungo è 40-44.
I primi quattro minuti della terza frazione sorridono agli ospiti che escono bene dagli spogliatoi: difesa forte e palla che gira come in un flipper consentono alla Virtus di trovare persino il +9, ma ancora una volta – nel momento migliore – la luce si spegne.
Palestrina inizia a prendere fiducia e compensa all’infortunio di Rossi con la fisicità e la propensione a correre il campo di un Agbogan che, per rimettere in partita il suo pubblico, chiude indisturbato una transizione primaria con tanto di schiacciata imperiosa annessa. Salerno non sbanda, l’equilibrio resta sovrano ma al trentesimo la testa avanti la mettono i beniamini del pubblico amico (60-57).
C’è aria di tempesta in casa Virtus e le sensazioni si avvalorano nell’ultimo, nefasto quarto di gioco: nervosimo, palle perse e conclusioni affrettate consentono alla truppa arancio-verde di piazzare il break decisivo che vale doppia cifra di vantaggio ed entusiasmo alle stelle. Salerno si scioglie come neve al sole, incapace di rispondere e vittima dell’inerzia imposta al gioco da Palestrina. Gli ultimi cinque minuti di quarto vanno in archivio con la consapevolezza – da parte di tutti – che la partita sia inevitabilmente in archivio.
Finisce 80-66, fa festa Palestrina, campione d’inverno, a +4 dalla Virtus ed aritmeticamente alla Final Eight di Coppa Italia. Per Salerno la consapevolezza di un ko meritato e di un processo di crescita che – ad una giornata dal termine del girone d’andata – non può dirsi neppure vicino ad essere ultimato.
PALLACANESTRO PALESTRINA – VIRTUS ARECHI SALERNO 80-66 (20-20 ; 40-44 ; 60-57 ; 80-66)
PALLACANESTRO PALESTRINA: Egwoh ne, Rischia 4, Rossi 5, Barsanti 9, Mennella 14, Mastroianni 10, Moretti ne, Thiam ne, Agbogan 8, Bartolozzi 16, Cacace 14, Cecconi ne. Coach: Ponticiello.
VIRTUS ARECHI SALERNO: Tortù 4, Gallo 2, Potì 14, Czumbel 3, Seye 1, Ciribeni 7, Cantone 0, Leggio 12, Visnjic 13, Diomede 10. Coach: Benedetto.
Arbitri della gara: Giuseppe Scarfò di Palmi (Reggio Calabria) ; Donato Davide Nonna (Milano)