BASKET: LA SIRIO SORRIDE, L’ARECHI SI ARRENDE

Solo vittorie e sorrisi. E’ la costante della stagione fin qui trionfale della Siro Basket Salerno ’92 che ha già messo in bacheca la Coppa Campania e punta con decisione alla promozione in A2. Una marcia senza passi falsi e con risultati sempre piuttosto larghi: così le ragazze di coach Visnjic e del patron Somma hanno fin qui superato tutte le avversarie. Nemmeno la semifinale con Perugia ha riservato eccessive difficoltà alle granatine che hanno vinto a mani basse sia la gara di andata al Palasilvestri sia quella di ritorno in Umbria. Scarti eloquenti, a sottolineare una differenza netta di valori in campo non solo dal punto di vista tecnico ma anche dell’interpretazione tattica delle partite. Ora c’è l’ultimo ostacolo da superare per coronare con successo una stagione eccellente. L’8 giugno in casa ed il sedici in trasferta le salernitane se la vedranno con Modena per conquistare la promozione in A2. Chissà se la crescita della società salernitana potrà proseguire senza limiti imposti dalle strutture. Coach Visnjic è stato per anni pilastro della Virtus Arechi, creatura sorta per volere dell’ambizioso ed appassionato patron Nello Renzullo che lasciò Sarno con la prospettiva di dare l’assalto alla serie A nella città capoluogo, partendo dal Palasilvestri ma con la promessa di avere quanto prima una struttura a misura di basket in cui poter far sviluppare il progetto settore giovanile, vero fiore all’occhiello del club, ed ospitare senza patemi anche gare di campionati più prestigiosi della già di per sé complicata, competitiva e nobile B nazionale. La Virtus ha pure sfiorato la promozione in A2, investendo tanto e potendo anche ambire al salto di categoria senza poter concorrere per mancanza di una struttura idonea. Il trasferimento a Coperchia non ha giovato ed ha allontanato ulteriormente la squadra dal centro della città. Nei giorni scorsi, in una accorata lettera indirizzata agli appassionati ma avente come destinatario soprattutto la classe politica, Renzullo ha alzato bandiera bianca. La Virtus Arechi esce di scena, anche se il suo presidente non esclude un ritorno qualora cambiassero le condizioni e gli scenari. Purtroppo, la questione impianti inchioda Salerno alle posizione più basse della classifica della città che danno la giusta attenzione ed il giusto valore alla pratica sportiva. Il discorso potrebbe essere esteso alle difficoltà incontrate dalle società di pallanuoto o di hockey su pista, senza dimenticare che per mesi non sono stati fruibili i campi De Gasperi e Settembrino. La palestra Senatore resta la storica casa della pallavolo, ma non è certo una struttura moderna e confortevole. C’è la pista dello stadio Vestuti che serve da valvola di sfogo per chi pratica l’atletica leggera, ma nelle viscere di quello storico impianto che il 3 giugno ’90 chiuse i battenti per quanto riguarda il suo ruolo di teatro delle gare interne della Salernitana ci sono palestre non certo avveniristiche dove si tira di scherma e pugilato. I problemi e le carenze sono denunciati da decenni, ma non si è andati oltre interventi di ordinaria amministrazione, piccoli aggiustamenti ma nulla che abbia a che fare con un piano generale di rilancio e di vera presa di coscienza della necessità di far uscire lo sport dalle malmesse palestre scolastiche, riparo di fortuna di tante società minori, e di premiare gli sforzi di tanti atleti e dirigenti con strutture al passo col progresso. Siamo nel ventunesimo secolo, ma lo sport salernitano resta all’anno zero. Ci vorrebbe anche qualche imprenditore lungimirante che possa e voglia investire nelle strutture che sono il requisito base per poter dare un futuro a qualsiasi progetto. Pubblico e privato: a Salerno non c’è mai stata una vera interazione. La maglia nera andrebbe indossata dall’uno e dall’altro.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto