I ragazzi di coach Menduto, dopo aver a lungo condotto le operazioni, alzano bandiera bianca al cospetto dei capitolini.
“Quando piove, grandina” – basta questo vecchio adagio per sintetizzare il momento in casa Virtus Arechi Salerno dopo la sconfitta rimediata ieri, nel ventunesimo turno del campionato di Serie B Old Wild West, per mano dell’HSC Roma.
Finisce 79-73 in favore dei padroni di casa in un PalaHoney che, dunque, non fa da scenario all’immediato riscatto della truppa di coach Menduto, un gruppo che con qualche sortilegio deve evidentemente battagliare se si considera l’ennesimo stop subito, questa volta da parte di Lorenzo Tortù, nel primo quarto di gioco quando i blaugrana sembravano pronti a chiudere i conti in men che non si dica.
La cronaca
Buona presenza di pubblico nell’impianto romano, si parte con l’inno di Mameli e la curiosità di vedere all’opera Visnjic contro i suoi ex compagni di squadra: nei primissimi istanti di gara, tuttavia, il proscenio se lo prende Tortù, bravo a far valere atletismo e fisicità al cospetto di un avversario che vive esattamente delle medesime caratteristiche.
Il contributo di Njegos Visnjic, d’altra parte, arriva come un fiume in piena: il giocatore serbo, cercato e trovato dai suoi compagni di squadra, va in doppia cifra in men che non si dica, legge le traitettorie dei rimbalzi offensivi con largo anticipo rispetto a tutti gli altri e fa quelle piccole, grandi cose che consentono a Salerno il primo break della sfida (4-15 quando mancano 5 e 46 al termine della prima sirena).
Il colpo rimediato da Tortù (a prima vista una distorsione, ma gli esami di rito in programma nella giornata di domani diranno di più sull’entità del problema) fa da contraccolpo al morale e alla tenuta fisica della Virtus Arechi. L’Hsc prova a ricucire, Czumbel offre, ancora una volta come con Palestrina, minuti importanti in uscita dalla panchina e si va al decimo con gli ospiti avanti 20-28.
Il secondo quarto di gioco vede i ragazzi di coach Menduto fare i conti con la verve difensiva di Roma, quella stessa intensità che appena una settimana fa aveva fatto tremare le vene e i polsi della capolista Caserta: gli 11 punti realizzati a fronte dei 18 subiti nel secondo quarto sono il manifesto della carestia offensiva di una Virtus che, tra le tante altre cose, deve fare i conti anche con la giornata no di un Roberto Maggioda 0/8 dai 6.75.
I padroni di casa ne approfittano e trovano la via del canestro in transizione veloce con un sempreverde Bruni formato MVP (24 punti e 5 rimbalzi) e gli scatenati Mouaha(14) e Fokou (12 punti, 10 rimbalzi); all’ìintervallo lungo la Virtus è ancora avanti ma appena di quattro lunghezze (35-39).
Alla ripresa delle ostilità la sfida si incanala verso l’assoluto equilibrio: Salerno prova a spostare l’inerzia dalla sua, coach Menduto è costretto a fare i conti con rotazioni ridotte all’osso e per fortuna trova in Duranti un ottimo “facilitatore” della manovra offensiva. L’ala classe 1993 non ha paura di attaccare il ferro né di prendersi tiri da pick’n’pop che vedono il fondo della retina ma il suo contributo è ancora più determinante in fase di non possesso. L’Hsc sembra nuovamente sul punto di cedere ma dalla sua ha il merito di non farsi intorpidire dall’inerzia data dai viaggianti alla contesa. Si va al trentesimo con i blaugrana avanti 57-63.
Gli ultimi dieci minuti di gioco sono quelli della beffa: la Virtus approccia quasi intimorita e fin troppo consapevole delle proprie difficoltà. L’impressione è che i capitolini abbiano dalla loro l’insostenibile leggerezza dell’essere a trascinarli mentregli ospiti sentono il peso di dover vincerla a tutti i costi con l’evidente conseguenza che ogni pallone finisca col pesare come un macigno.
E’ dunque Mouaha a suonare la carica e a siglare il provvisorio -3 con una realizzazione dalla lunga distanza. Il pubblico di casa si scalda, il PalaHoney diventa un catino e la Virtus riesce a muovere il proprio score solo dalla linea della carità.
L’attacco dell’Hsc acquisisce una fiducia abnorme che consente ai ragazzi di coach Bizzozi di correre il campo e concludere in schiacciata col solito Fokou. Roma non sbaglia praticamente più nulla, Salerno va sotto proprio nel momento chiave del match ed i tentativi di riaprirla si spengono tutti a quaranta secondi dal termine sul 76-72 quando Diomede prova in precario equilibrio dalla lunga distanza.
Finisce 79-73 con il tripudio della compagine romana e il rammarico in casa Virtus Arechi Salerno per un successo solo accarezzato malgrado le innumerevoli difficoltà che – si spera – possano prima o poi lasciare in pace un gruppo che deve, ora come non mai, recuperare serenità e consapevolezza dei propri mezzi.
Boxscore.
HSC ROMA – VIRTUS ARECHI SALERNO 79-73 (20-28 ; 15-11 ; 22-24 ; 22-10)
HSC ROMA: Bruni 24, Costi 4, Di Simone 0, Rubinetti 12, Fokou 12, Mouaha 14, Ndzie 0, Dron 3, Cedric 10, Di Paolo 0, De Robertis 0. Coach: Bizzozi.
VIRTUS ARECHI SALERNO: Diomede 16, Maggio 4, Duranti 7, Tortù 7, Antonaci 0, Romano 0, Czumbel 7, Visnjic 24, Villa 8. Coach: Menduto