Alle prime luci dell’alba di oggi i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica di Salerno, nei confronti di 5 soggetti, responsabili di lesioni aggravate, porto abusivo d’arma da fuoco e favoreggiamento personale.
I fatti contestati risalgono al 24 giugno 2009 allorquando intorno alle 23.30 circa nel Ristorante Half Moon sito a Ponte Mileo di Montecorvino Rovella, Cosimo GALIANO, 39enne imprenditore battipagliese, nell’uscire dal locale – dopo aver finito di cenare con la fidanzata – era vittima di una violenta aggressione. Veniva percosso con una mazza da baseball e fatto segno da colpi di pistola cal. 7.65 che lo attingevano alle gambe da una distanza ravvicinata, procurandogli fratture alla tibia e al perone della gamba sinistra con prognosi di 40 giorni.
Le complesse indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno diretta dal Dr Franco ROBERTI e condotte dai Carabinieri di Battipaglia coadiuvati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Salerno, hanno consentito di ricostruire dinamica e responsabilità dell’episodio: l’aggressione era stata posta in essere da tre persone a volto scoperto; ruolo primario era rivestito da Antonio DE FEO, 45enne, pluripregiudicato, attuale reggente dell’omonimo clan, che è la persona che materialmente ha sparato, mentre altri due gregari partecipavano all’aggressione colpendo ripetutamente la vittima al viso e al corpo con la mazza da baseball e bloccando la fidanzata ed i possibili testimoni a debita distanza.
Le indagini hanno portato ad accertare che il gruppo di fuoco era stato avvisato, con un SMS inviato da un dipendente del locale, della presenza del loro obiettivo all’interno della pizzeria.
Il movente della “spedizione punitiva” è da ricondurre ad un aspro diverbio dovuto a futili motivi di parcheggio della vettura, avvenuto pochi giorni prima sotto casa della vittima ove il DE FEO si era recato per visitare una conoscente, ristretta agli arresti domiciliari. Quest’ultima ha sempre negato falsamente di essere a conoscenza della lite e di conoscerne i partecipanti e, pertanto, risponde di favoreggiamento personale.