Un biglietto contro la maestra nel giorno del rientro a scuola, dopo il lungo ponte pasquale. Così Alberto T., appena dieci anni, in quinta elementare, ha motivato la sua scelta di lanciarsi dal tetto della mansarda dell’antico casolare di famiglia nel quale viveva, in via Torre dei Mussi, n.7 a Battipaglia, con la mamma ed i suoi due fratellini maggiori.
Il papà non c’è più da 4 anni, stroncato da un infarto nel sonno nella stessa casa. La sua mano l’ha protetto nella caduta, dice un familiare che con la moglie pediatra, che ha in cura il bambino, è stato tra i primi a soccorrere Alberto, ora ricoverato all’ospedale Santobono di Napoli per un polmone perforato, probabilmente da una costola che si è fratturata nell’impatto con il suolo, dopo un volo di circa dodici metri. Ma, per fortuna, non c’è trauma cranico e le fratture riguardano solo gli arti inferiori. “Non abbiamo trovato neanche una traccia di sangue” dice lo zio, ancora sotto choc che chiede di tener il più lontano possibile le telecamere per non impressionare la nonna 93enne del piccolo. Nella casa c’è un via vai continuo di parenti: la notizia ha fatto rapidamente il giro e tutti vogliono sapere come sta il bambino e le notizie che arrivano da Napoli sono rassicuranti. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Battipaglia a ricostruire la dinamica di quanto accaduto. La mamma era già in auto, pronta ad accompagnare Alberto ed uno dei due fratellini a scuola, quando il ragazzino ha chiesto di tornare indietro fingendo di aver dimenticato qualcosa a casa. Poi un tonfo ed il corpo di Alberto a terra, che appena soccorso ha gridato per il dolore. La mamma ha subito allertato parenti e soccorsi. Sono stati i carabinieri a trovare il biglietto, sul tavolo della cucina ed è attorno a questo piccolo foglio di carta che ora si concentrano le indagini per cercare di capire cosa è accaduto e perché il bambino ha fatto questa scelta. Ma non si tratta di bullismo ha già tenuto a specificare il comandante della Compagnia dei Carabinieri, Vito Antonio Sisto.