Blitz del parlamentare del Movimento 5 Stelle, Paolo Bernini e delle associazioni Eital e Lav di Salerno nel canile rifugio di San Vito, a Sarno (Salerno). Secondo la Lav di Salerno, “sono stati ritrovati cuccioli morti, corpi di cani carbonizzati, cani denutriti, molti di questi affetti da gravi patologie del comportamento, deiezioni ovunque, pasti costituiti perlopiù da pane secco, totale assenza dell’area di sgambamento e assenza di assistenza sanitaria”. “A fronte dello spettacolo desolante, denunciato da anni dalle associazioni, – spiega il parlamentare pentastellato Bernini – abbiamo richiesto l’immediato intervento della Polizia e del veterinario Asl. Abbiamo quindi denunciato il gestore della struttura convenzionata con i Comuni della zona e richiesto l’immediato sequestro. Ciò che appare come sempre sconcertante è che servano blitz come il nostro per far emergere i gravi reati che si commettono quotidianamente sulla pelle degli animali. Mi domando come sia possibile che sia consentito di operare alla luce del sole con queste modalità e con l’utilizzo di fondi pubblici, commettendo i gravissimi reati riscontrati e che noi continueremo a denunciare. E’ inaccettabile che possano ancora esistere luoghi come questo, veri e propri canili lager che i Comuni convenzionati continuano a mantenere”. Di tutt’altro avviso, invece, l’ex amministratore del canile, attualmente socio dello stesso, Massimo Annunziata il quale rimanda al mittente tutte le accuse. “Nella visita effettuata – spiega – hanno trovato un cane di piccola taglia morto in box. Abbiamo controllato e non aveva microchip. Cosa molto strana, dal momento che i miei cani ne sono tutti dotati. Purtroppo l’invidia della gente locale è tanta. Ho subito svariati furti di sacchi di mangimi e di medicinali. Non escludo che qualcuno sia riuscito a scavalcare e abbia portato all’interno questo animale. Al di fuori della struttura, invece, hanno trovato sterpaglie bruciate e una carcassa di cucciolo morto. Anche questa mi sembra uno strana coincidenza. E’ mai possibile che io lasciavo morire un animale davanti il canile? Che biglietto da visita negativo sarebbe stato per noi? In ogni caso aspettiamo l’autopsia che verrà effettuata sul cane trovato nel box, per capirne di più. Giornalmente percepiamo dai comuni 1,90, massimo due euro a cane, il lavoro è tanto e non possiamo permetterci anche delle telecamere di videosorveglianza per controllare l’interno e l’esterno del canile. Nella struttura – aggiunge Annunziata – abbiamo 250 cani, ma ne potremmo contenere fino a 750. Certo, vivono in un canile e questo non fa piacere a nessuno. Ma questa è la legge”.
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