Il mitico De Andrè aveva già immaginato tutto. Precursore e visionario, il cantautore genovese aveva dato sfogo alla sua immaginazione prendendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto in Italia dove le donne, le mogli, di un paesino si erano coalizzate contro una donna dai facili costumi: “Bocca di Rosa”. Era il 1967. Quel racconto di De Andrè, così anticonformista per l’epoca, ha trovato di volta in volta diversi riscontri ed è attualissimo anche in provincia di Salerno dove, nel comune di Baronissi una signora, tale Annamaria, si è presa la briga di tappezzare la cittadina con volantini espliciti, dove si mette in guardia la comunità femminile da una badante russa, alla quale, peraltro, Annamaria rivolge tutta una serie di epiteti, consigliando di “non darle lavoro” perchè estremamente pericolosa per la quiete familiare. La badante russa – di cui nel volantino vengono anche fornite le generalità complete – ha lavorato ad Antessano e Baronissi “E’ una imbogliona e truffatrice”, denuncia la signora salernitana che promette anche una ricompensa a chiunque fornisca delle indicazioni per rintracciare questa cittadina definita in estrema sintesi ruba mariti. Chissà se anche alla procace badante russa sarà riservato lo stesso trattamento di “Bocca di Rosa”, costretta – tra il rammarico degli uomini – ad abbandonare il paese dopo la denuncia ai carabinieri.
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