BOLLINI: A 50 ANNI LA GRANDE OCCASIONE

Ha vinto due scudetti con la Primavera della Lazio e tra l’uno e l’altro ha provato l’avventura nel calcio dei grandi per poi tornare al suo mondo. Alberto Bollini è stato per anni considerato un autentico specialista in materia di giovani. Il trainer emiliano, cinquanta anni già compiuti, ha conoscenza ed esperienza del settore e sa come far rendere al meglio il materiale ancora grezzo ma pieno di talento. Alla Lazio ha vinto con Cragnotti e con Lotito. Bollini è il pallino di Lotito, che nel 2014 gli affidò il ruolo di Supervisore del settore giovanile biancoceleste prima di affiancarlo ad Edy Reja sulla panchina della prima squadra e che, solo qualche mese fa, lo ha riportato a Formello per curare i giovani virgulti di casa Lazio. Il suo approdo a Salerno era scritto nelle stelle. Da anni Lotito ha accarezzato questa idea, mettendola da parte per vari motivi. Nell’anno della serie D si preferì puntare su Perrone, quando Somma lasciò la squadra a poche settimane dal via del campionato si scelse il più esperto Menichini. Stavolta, però, il patron non ha avuto dubbi. Da settimane, da quando aveva capito che Sannino non avrebbe avuto lunga vita sulla panca granata, Lotito aveva deciso che sarebbe toccato a Bollini cui ora spetterà il compito di dare una identità ad una squadra che è di buona qualità ma fatica a fondersi in un’unità capace di muoversi e pensare all’unisono. In carriera Bollini ha adottato diversi moduli ed a Salerno dovrà essere bravo a capire quale sia la soluzione migliore per sfruttare appieno il potenziale della rosa granata. Allenatore molto attento ai dettagli, grande studioso del calcio, dovrà essere bravo a capire che il calcio professionistico ed uno spogliatoio composto da atleti esperti sono cosa diversa dalla realtà da cui proviene. Teoria e senso pratico, insomma, dovranno viaggiare di pari passo. Da oggi inizia il nuovo corso. Bollini ha la sua grande occasione. A 50 anni non è mai troppo tardi.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto