“Non si può dire di no a Lotito” le parole di Bollini nel post partita di Vicenza, stuzzicato da alcuni colleghi veneti che gli chiedevano il motivo della scelta di Salerno e del rifiuto qualche mese prima di Vicenza.
Bollini ha sostituito Sannino dopo sedici giornate di campionato nelle quali il trainer di Ottaviano aveva totalizzato diciotto punti. La media dell’ex Varese era di 1,13 punti a partita e non lasciava presagire nulla di buono. Il tecncio di Poggio Rusco ha subito incrementato il bottino di punti della Salernitana grazie ad un ruolino di marcia che è il secondo tra quelli degli allenatori che sono subentrati nell’attuale torneo di serie B. Bollini ha esordito a Bari con una sconfitta, per poi conquistare i tre punti a Frosinone. Nelle nove gare della sua gestione l’ex vice di Reja ha conquistato tredici punti frutto di quattro vittorie, altrettante sconfitte ed un solo pareggio. La media di Bollini in queste nove giornate è di 1,44 punti a gara: la stessa di Walter Novellino sulla panchina dell’Avellino. Il trainer granata e quello irpino sono leggermente attardati rispetto a Stefano Colantuono che ha preso il posto di Roberto Stellone alla guida del Bari e che, dal momento del suo insediamento, ha conquistato diciotto punti in dodici gare per una media di 1,5 a partita. Occhio naturalmente alla diversa cifra tecnica dei galletti che a gennaio hanno alzato ulteriormente l’asticella con una vera e propria rivoluzione. Bollini ha perso il confronto diretto con Colantuono nel girone di andata, alla sua prima sulla pachina granata dopo essersi insediato da appena due giorni. Ma medita la vendetta nel match di ritorno.
Domani pomeriggio, invece, allo stadio Arechi, Bollini sfiderà Camplone che, a sua volta, è subentrato in corso d’opera sulla panca del Cesena. Da quando ha sostituito Drago, l’ex trainer di Bari e Perugia viaggia ad una media punti di 1,28 a partita frutto di diciotto punti in quattordici giornate di campionato. Un bottino inferiore rispetto a quello di Bollini che spera di alzare ulteriormente la propria media.
Nella sua precedente esperienza da allenatore del Lecce, Bollini aveva conquistato ventotto punti in quindici gare, collezionando nove vittorie, un pareggio e cinque sconfitte per una media di 1,88 punti a partita. Bollini si augura di poter eguagliare, se non addirittura migliorare, in granata il rendimento in termini di punti che aveva avuto nella sua esperienza alla guida della formazione giallorossa. Per ora, se dovesse mantenere la media attuale di 1,4 punti a partita, il trainer di Poggio Rusco conquisterebbe altri venticinque punti nelle diciassette gare che restano da giocare per chiudere la stagione regolare e, dunque, la Salernitana potrebbe raggiungere quota cinquantasei punti in classifica, soglia che significherebbe salvezza più che tranquilla ma, probabilmente, non darebbe la certezza dell’accesso ai playoff, sogno, neanche tanto nascosto, dei tifosi. Per aspirare agli spareggi promozione, la Salernitana dovrebbe cambiare ancora passo. Se un miglioramento rispetto alla gestione Sannino c’è già stato, ora Bollini ed i suoi uomini dovrebbero alzare i giri del motore. Ripetesse la media punti fatta registrare alla guida del Lecce (1,8), Bollini porterebbe a casa trenta punti da qui a fine stagione: in quel caso, la Salernitana potrebbe davvero centrare i playoff con sessantuno punti all’attivo.