Partiamo da una premessa: stando agli obiettivi dichiarati e, a quanto pare, anche alle richieste che la società ha fatto a Bollini nel raccogliere le macerie della precedente gestione tecnica, il pareggio di ieri è comunque un punto che muove la classifica e tiene la Salernitana in una zone più che rispettosa della classifica. E che ti permette di tenere pure ancora accesa la fiammella della speranza chiamata play off. In ogni caso non si può fare a meno di analizzare le strategie che hanno portato al punticino di ieri contro il Cittadella. Al netto dei meriti che vanno comunque riconosciuti a Bollini fino ad oggi non hanno convinto alcune scelte tecniche operate dall’allenatore di Poggio Rusco sotto i riflettori dell’Arechi. Il turnover non ha pagato: i cinque cambi cinque non hanno risposto tutti come ci si aspettava e soprattutto la scelta di un centrocampo di passisti si è rivelata … passiva. Non solo. Anche il valzer di pedine nella zona nevralgica è sembrata azzardata, mirata esclusivamente a strozzare le fonti di gioco avversarie, limitando di riflesso la possibilità ai palleggiatori granata di dettare i tempi. Ronaldo non convince finta mezzala, Minala si è solo sacrificato nell’annullare Chiaretti – riuscendoci chiariamolo – e Della Rocca non ha ne il passo e neppure la benzina per reggere questo tipo di centrocampo.
Bollini ha provato a spiegare in sala stampa le ragioni delle sue scelte. Ed ha parlato anche degli obiettivi e dei traguardi che gli hanno chiesto Lotito e Mezzaroma. Sull’ultimo punto nulla quaestio. Tornando alle scelte tecniche, Bollini ha usato la consueta capacità dialettica per deviare il discorso, talvolta provando anche a spostare l’argomento sulle frange di ottimisti e pessimisti per respingere al mittente il discorso del turnover. Sarà così forse per il Mister, ma resta comunque esercizio francamente difficile far passare il concetto che Della Rocca, Bittante, Rosina, Improta e lo stesso Ronaldo non possano essere etichettati come un turnover a tutti gli effetti. Per Bollini il solo Della Rocca può far parte di questo “capitolo”. Eppure Bittante non partiva dal primo minuto dal derby con il Benevento al Vigorito del 5 marzo scorso, Rosina non giocava titolare dalla gara con il Brescia all’Arechi era l’undici marzo; Improta dalla trasferta di Chiavari con l’Entella di Breda con il solo Ronaldo che aveva saltato soltanto l’ultima trasferta di Pisa all’Arena Garibaldi. Per non parlare del discorso di Zito e soprattutto di Sprocati. I due una volta entrati hanno mostrato di essere in gamba con tanta birra nelle gambe. Ma tant’è.