Nei prossimi giorni il sindaco di di Acerno, Vito Sansone farà visita al suo concittadino, l’Artificiere della Polizia di Stato, Mario Vece, rimasto ferito a Capodanno nell’esplosione di un ordigno artigianale a Firenze. “Sono costantemente aggiornato – spiega il primo cittadino – sulle condizioni di salute di questo giovane figlio di questa terra che ha lasciato i suoi affetti senza mai dimenticarli né trascurarli per inseguire i suoi ideali al servizio dello Stato. Ho preso l’assurda notizia della mancata copertura per le cure sanitarie che il nostro povero Mario ha affrontato e per gli ulteriori interventi chirurgici che dovrà subire a causa del gravissimo incidente occorsogli mentre scrupolosamente svolgeva il suo delicato compito per la sicurezza e la salvaguardia dei cittadini di Firenze. Non capisco le motivazioni e recependo le richieste e la sensibilità dell’intera cittadinanza ho trasmesso questo mio sentimento al Segretario Generale del Comune di Firenze perché nei prossimi giorni possa incontrare il sindaco Dario Nardella e con egli far visita a Mario ancora ricoverato in ospedale e insieme, in qualche modo, concorrere all’iniziativa già intrapresa da gruppi di cittadini autonomi che pare si stiano organizzando per una raccolta di fondi a favore dello sfortunato Sovrintendente della Polizia di Stato. Tutta la cittadinanza si stringe attorno a Mario Vece e la sua famiglia”. “Colgo l’occasione – conclude Sansone – per ringraziare il sindaco di Firenze, che sta seguendo con grande attenzione e sensibilità la vicenda”. Secondo il segretario fiorentino del Siulp Antonio Lanzilli, infatti, “non c’è protezione assicurativa per questo tipo di infortuni e per tutti gli altri tipi di infortuni occorsi ai poliziotti in servizio”. Per l’agente, per il quale è stata prevista l’apertura da parte del sindacato di un conto corrente per raccogliere denaro in suo favore, infatti, “non è prevista alcuna polizza assicurativa che copra le spese per il decorso post operatorio”. La famiglia – sostiene ancora Lanzilli “dovrà affrontare spese di decine di migliaia di euro, perché c’è da mettere una protesi per la mano che non c’è più e da fare la riabilitazione”. In una nota, il Dipartimento di pubblica sicurezza, proprio in relazione alla vicenda di Mario Vece, ha detto che “il Dipartimento provvederà attraverso i preposti uffici a far fronte a tutte le spese che si renderanno necessarie per le cure del poliziotto”
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