E’ firmata dai rappresentanti di Sinistra Italiana ed Avellino e dal coordinamento regionale la richiesta indirizzata al Ministero della Transizione Ecologica affinché si includa la bonifica del bacino del fiume Sarno negli interventi previsti e finanziati dal Recovery Fund. È dalla metà degli anni ‘70 che Governo centrale e istituzioni locali giocano a scaricabile senza portare a conclusione la drammatica vicenda del fiume Sarno, il corso d’acqua più inquinato d’Europa- è scritto in una nota- Sono in particolare le acque della Solofrana e della Cavaiola a trasformare il Sarno e tutto il suo bacino in una bomba biologica” Sinistra Italiana ricorda che la Solofrana arriva nei territori dell’Agro nocerino sarnese carica di cromo e tetracloroetilene, che la colorano di rosso, e a Nocera Inferiore incontra la Cavaiola, dando vita ad un unico torrente. “Se l’inquinamento chimico può essere attribuito agli scarichi delle concerie di Solofra, l’inquinamento biologico è strettamente correlato alla mancanza di una rete fognaria, mai completata, con il conseguente scarico diretto dei reflui domestici ed industriali nel fiume, che spesso scorre vicino ad abitazioni e terreni agricoli2 continua la nota che cita anche lo studio effettuato dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Salerno, “Environmental Pollution Effects on Reproductive Health, Clinical, Epidemiological Study in Southern Italy” (2012), volto a verificare la correlazione tra inquinamento e tumori, dal quale è emerso chiaramente il collegamento epidemiologico tra ambientale e salute in quella parte della provincia di Salerno oltre che, ovviamente, in quella irpina. Nelle 23 città attraversate dal bacino fluviale sono sorti comitati e associazioni, che continuamente manifestano nelle loro città per chiedere il completamento dei lavori relativi ai collettori e alle fogne, la messa a norma degli scarichi dei depuratori consortili, l’eliminazione degli sversamenti illegali con le conseguenti azioni di bonifica e disinquinamento. da qui la richiesta di Sinistra Italiana che ritiene inammissibile che questa voce non si trovi in maniera chiara ed evidente nei capitoli di previsione di spesa del Recovery Fund.Le richieste che da sempre le associazioni e i comitati attivi sul territorio rivolgono agli organi di governo sono chiare: incremento e regolarità dei controlli sul fiume Sarno e dei suoi affluenti; inasprimento delle pene a carico di chi sversa illegalmente;sostegni alle imprese per la riconversione industriale in senso eco-sostenibile;adeguamento del sistema fognario di tutti i comuni del comprensorio;costituzione presso gli ospedali di unità operative specialistiche destinate allo screening delle patologie derivanti dall’inquinamento fluviale. “Sinistra Italiana è parte attiva di questo movimento popolare e attraverso i propri rappresentanti in Parlamento chiede al Governo di inserire tra le priorità dell’agenda ambientale la completa bonifica del fiume Sarno utilizzando ora e subito le risorse del Recovery Fund” conclude la nota. .
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