BOOM DELLE AUTO VERDI IN EUROPA. E L’ITALIA? BENISSIMO, MA NON SULL’ELETTRICO

Sempre più automobilisti in Europa stanno abbandonando diesel e benzina: è questo quello che emerge da uno studio dell’ Anfia (l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) su dati aggregati di Unione Europea, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Nel 2017 le immatricolazioni di auto alimentate da fonti alternative sono pari al 5,7% del totale, un dato incoraggiante soprattutto se si considera che nel 2016 ammontavano al 4,6% delle auto nuove acquistate. Le vetture ad alimentazione alternativa vendute lo scorso anno sono state quasi un milione, per la precisione 953.355.

Di quali vetture si tratta? Lo studio prende in considerazione l’incidenza sul mercato di vetture a gas, di quelle ibride tradizionali e di quelle elettriche più le ibride plug-in (l’unico tipo di auto ibrida capace di funzionare esclusivamente con la ricarica della batteria). Il primo dato che emerge è che nei Paesi oggetto di studio il 48% delle auto eco-friendly è una ibrida semplice, le cosiddette full e mild hybrid che pur essendo alimentate a benzina impiegano un sistema elettrico per abbattere i consumi e migliorare le prestazioni. Il resto delle auto acquistate funziona invece a GPL o con energie elettrica.

Vanno fatte precisazioni a livello regionale, però: nei Paesi dell’area EFTA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) le auto non alimentate da diesel e benzina ammontano al 21,2% sul totale delle immatricolazioni. Se in tutti i mercati considerati la proporzione fra auto alternative e totali vendute è di 1 ogni 54, nei Paesi EFTA si arriva a un’auto alternativa ogni 7 vendute, con la Norvegia con il suo 2,5 come fiore all’occhiello. Ma le vetture non tradizionali performano bene in generale: ben oltre la metà del mercato norvegese (il 52%) è ricoperto dalle vetture alternative, non solo elettriche.

E l’Italia? Performance deludenti se si pensa all’elettrico: nonostante rispetto al 2016 si sia registrato un aumento del 71%, le vendite sono ancora troppo basse, visto che solo l’1,7% delle auto vendute nel 2017 è in grado di circolare alimentato da energia elettrica. Un segnale questo che ancora molto rimane da fare per promuovere l’uso delle auto a batteria. Non solo incentivi statali ma anche più stazioni per il rifornimento, aspetto che scoraggia gli automobilisti soprattutto lontano dalle grandi città, dove in molti sono passati alla valutazione auto usate per passare a elettrico o car sharing.

Le cose vanno molto meglio se invece si considerano le fonti alternative più in generale: nel mercato italiano circa il 24% delle auto immatricolate è ad alimentazione alternativa, la percentuale più alta fra i Paesi considerati. Questo successo, però, risente quasi esclusivamente della vendita di auto a GPL, notoriamente amate dagli automobilisti nostrani. Nel solo 2017 sono state immatricolate 162.000 auto a gas, per un 79% delle auto alternative. Un dato positivo per certi versi, negativo per altri. Considerando che il gas non è esattamente un’energia rinnovabile, servono misure più decise per incentivare il passaggio ad ibride plug-in ed auto elettriche, sebbene la crescita del mercato GPL sia un buon primo passo per abbattere le emissioni.

Autore dell'articolo: Redazione