BUFERA INTERTRADE: LE INDAGINI PROSEGUONO

Antonio Luciano è ai domiciliari, ora rischiano in nove. Promette ulteriori e clamorose novità l’inchiesta condotta dalla procura salernitana sul buco Intertrade, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Salerno nata per promuovere il made in Salerno fuori dai confini nazionali. Con Antonio Luciani, raggiunto dal provvedimento cautelare, figurano tra gli indagati anche Innocenzio Orlando, all’epoca dei fatti contestati direttore generale di Intertrade, l’ex presidente della Camera di Commercio Guido Arzano, l’ex presidente di Intertrade Vincenzo Galano, l’imprenditore di Cava de Tirreni Renato Aliberti, il commercialista Franco Risi, e tre funzionari romani: Anna Andreozzi, Alice Sette e Giuseppina Ungenti. Per tutti gli indagati è pesantissimo il capo d’imputazione: avrebbero in concorso tra loro messo in atto una truffa milionaria a carico dello stato destinando fondi comunitari per fine diversi da quelli per cui erano stati erogati, nello specifico destinati ai settori vitivinicolo e prelattiero. In sintesi la Guardia di Finanza che ha condotto le indagini su input della procura ha smascherato un giro di soldi pubblici che, attraverso vari passaggi finivano nelle tasche di amici e aziende compiacenti. Sull’argomento non ha espresso alcuna valutazione, limitandosi ad un mero compiacimento per l’attività svolta dalla magistratura, l’attuale presidente della Camera di Commercio Andrea Prete che, tra i primi atti del suo mandato, decise proprio di mettere in liquidazione l’azienda speciale avendo avuto il chiaro sentore di una situazione assai antipatica. Di lì, poi, la nomina a commissario dell’azienda speciale dell’ex procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco che dopo minuziose e capillari indagini sui bilanci di Intertrade è riuscito a ricomporre tutta una serie di passaggi alquanto sospetti che hanno poi determinato i provvedimenti emessi nella giornata di ieri dalla magistratura salernitana.

Autore dell'articolo: Marcello Festa