Un anno e un secolo. La Salernitana compie gli spegne 101 candeline. Nonostante l’atmosfera e l’emergenza sanitaria, in città si respira comunque un clima di festa. Una festa sobria ed elegante ai tempi del covid-19. Ma comunque una festa. Si è cominciato ieri al tramonto. Come nelle favole, «Sua Maestà» ha chiesto ospitalità al castello di Arechi e dalle pareti della fortezza medievale è partito un suggestivo gioco di luci granata visibile su tutto il lungomare.
E’ stato illuminato anche il Comune di Salerno e sulla facciata è stato proiettato il logo del club. C’erano il sindaco Napoli, l’assessore Caramanno, il co-patron della Salernitana, Marco Mezzaroma: aperitivo insieme, video cartolina, foto ricordo. Definita la proroga per la convenzione dello stadio Arechi fino a dicembre (Palazzo di Città inserirà clausole di salvaguardia, l’emergenza Covid fino al 31 luglio legittima la soluzione tampone), il primo cittadino si è concentrato sulla festa.
«La città offre un piccolo contributo alla squadra del cuore – ha detto il sindaco Napoli – I tifosi faranno valere il forte senso di civiltà. Con passione seguono la Salernitana, spendono il loro tempo libero per l’ippocampo». Gli ha fatto eco, l’assessore allo sport, tifosissimo della Salernitana ed ex ultras granata, Angelo Caramanno. «La Salernitana viene fuori dal lockdown ringiovanita. Vorrei che tutti ci sentissimo più coinvolti in questa famiglia e progetto di vita, perché la Salernitana è progetto di vita. Non è un caso che la città si stia mobilitando tutta. Faremo festa all’ippocampo, rispettosi di norme e distanza, dando attenzione assoluta a quello che è accaduto in questi mesi. L’iniziativa di Palazzo di Città colorato di granata nasce da una progettualità ultras che abbiamo condiviso. Ringrazio i gruppi della Sud: hanno realizzato una iniziativa di colore, sobria e di ricordo del momento storico confacente ad una città e ad una nazione che ricercano faticosamente la normalità».
Ieri nella zona orientale, nei pressi del porticciolo di Pastena, sono spuntati nastrini e bandierine. Poi striscioni srotolati da un balcone all’altro e issati per comporre una lettera d’amore: «Passeranno anni, decenni e secoli ma per la tua gente rimarrai sempre la più bella. Buon compleanno, magica Salernitana. Grazie di esistere». In serata fuochi d’artificio a Pastena, fiaccolata a Torrione e sul lungomare. 101 anni e non sentirli, tanta voglia di festeggiare in sicurezza.
Stamattina all’alba, altre sorprese e colori sul lungomare cittadino. In Cattedrale, invece, alle ore 10.30, don Michele Pecoraro ha officiato la Santa Messa in memoria dei tifosi defunti. Cerimonia in forma ristretta: in ottemperanza alle norme anti Covid, «Generazione Donato Vestuti» ha fatto pervenire inviti a club, gruppi ultras, istituzioni. Un paio di associati di GDV ieri sera a mezzanotte ha reso simbolico omaggio li dove tutto ha avuto inizio. Alla «culla della Salernitana», Corso Umberto I, civico 67 (oggi via Mercanti). Lì veniva sottoscritto, il 19 giugno 1919, l’atto fondativo della U.S. Salernitana. Ricerche bibliografiche hanno riportato alla luce il documento prezioso che ha permesso di riscoprire il motto dei pionieri, «Macte Animo». Il motto che il club di Lotito e Mezzaroma ha avuto l’intuizione di riprendere e che domani pomeriggio sarà impresso sulle magliette – celebrative dei 101 anni di storia – con cui i granata scenderanno in campo con il Pisa all’Arechi.