Pronti a mettere in atto il blocco delle attività per 5 giorni, in modo tale da fare emergere che questa non è la vera soluzione: fermare i tir significa non avere più i camion che accedono al porto ma significa anche paralizzare l’economia della città e dello stesso scalo.Il coordinamento regionale della Fai, la Federazione che rappresenta gli autotrasportatori, ha confermato lo stato di agitazione, dal 21 al 25 maggio per protestare contro il caos traffico che si genera soprattutto all’esterno del varco del Porto commerciale di Salerno. La minaccia paventata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca di fermare i tir, non è
piaciuto alla Fai e allo stesso tempo ha generato una legittima preoccupazione da parte del mondo imprenditoriale che ruota attorno allo scalo commerciale, a quelle merci che sono desinate ad alimentare lo sviluppo produttivo della provincia di Salerno. Il primo a chiedere di non scherzare, dal suo profilo Facebook, è stato l’ex presidente degli Industriali di Salerno, Mauro Maccauro che, pur ritenendo legittime le preoccupazioni ambientali e di sicurezza, ha invitato a non sottovalutare le conseguenze sulle imprese salernitane che non possono essere considerate un problema “minore”. Più cauto il presidente della cCamera di Commercio, Andrea Prete che ha bollato come una provocazione le parole del governatore, mentre con un intervento su “Il Mattino” anche Agostino Gallozzi, Presidente di Assotutela Porto di Salerno, ha definito demagogiche e populiste le proposte di bloccare i tir. Il Fai, intanto, ha chiesto subito un tavolo tecnico con l’Autorità di sistema portuale di concerto con gli imprenditori marittimi e dei trasporti. A chiedere una sinergia istituzionale è oggi, dalle pagine dell quotidiano La Città, anche il presidente dell’Autorità di sistema del Mediterraneo, Pietro Spirito che, ricordando il pacchetto di misure già predisposte per tentare di diminuire i disagi in parte legati anche al blocco per il 25 aprile ed il primo maggio che avrebbero fatto accumulare un po’ di merci da scaricare, chiede anche maggiore collaborazione. Sulla questione con un pacchetto di proposte concrete è intervenuto anche il consigliere comunale Antonio Ccammarota che proprio nei giorni scorsi aveva rilanciato l’ipotesi di delocalizzare il Porto come una delle percorribili per trovare il giusto equilibrio tra lo sviluppo delle imprese salernitane e la sicurezza e la salute dei cittadini messe a repentaglio dal traffico, in attesa anche che si sblocchi il cantiere di Porta Ovest, ipotesi questa fortemente sostenuta dal sindacato degli edili, con patrizia spinelli della Feneal Uil, e che a lungo termine appare come l’unica soluzione possibile.