Bufale costrette a vivere e muoversi nei propri escrementi in una pozza che raggiungeva anche i 60 centimetri di altezza. Un centro aziendale di una nota azienda bufalina di Capaccio Paestum trasformata in una vera e propria discarica abusiva, dove si smaltivano anche illecitamente tonnellate di effluenti zootecnici (parti palabili e non palabili) su terreni incolti e nei vicini canali di scolo che lentamente consentivano ai liquami di raggiungere i vicini corsi d’acqua e quindi il mare.
E’ l’esito di un’operazione portata a termine dal Nucleo Carabinieri Forestale di Capaccio Paestum e dal personale del Nucleo Provinciale Guardie Giurate Accademia Kronos Salerno, dopo accurate indagini svolte anche con l’ausilio di droni che ha consentito di accertare le responsabilità dei titolari di una nota azienda bufalina portando al sequestro dell’intera area e di un fondo agricolo e alla denuncia di un imprenditore.
L’operazione iniziata alle prime luci dell’alba di alcuni giorni fa, è risultata molto più complessa per le enormi criticità riconducibili alla presenza rifiuti, liquami, urine e deiezioni all’interno dell’intero centro aziendale, circostanza che unitamente alla presenza di rifiuti di varia natura (inerti di origine edilizia, tonnellate di rifiuti ferrosi, pedane in legno, film plastici, etc.) rendeva molto più difficili le operazioni tecniche ed ispettive dell’intera azienda.
Una situazione che ha permesso anche di documentare fotograficamente che la totalità dei bufali presenti nelle aree di stabulazione era perennemente costretta a vivere e deambulare nei propri escrementi che a causa dell’assenza di una idonea rete di scolo, raggiungeva anche i 60 centimetri di altezza dal piano calpestabile. Durante le operazioni i militari ed il personale tecnico del Nucleo Guardie AK presieduto da Alfonso De Bartolomeis, dopo aver effettuato accurate verifiche con l’ausilio della fluoresceina, hanno accertato ì che i titolari dell’azienda avevano avviato una attività di recupero di rifiuti provenienti da attività di demolizione, inerti, fanghi, terre di scavo etc. al fine di realizzare il riempimento di un dislivello di un fondo e realizzarvi un ulteriore area di stabulazione.
Al termine delle operazioni ispettive i militari, constatato che i titolari dell’azienda avevano di fatto illecitamente smaltito gli effluenti zootecnici all’interno del centro aziendale ma, anche dei terreni limitrofi, hanno sequestrato l’intero centro aziendale pari a circa 40.000 metri quadri e del fondo agricolo avente superficie pari a circa 12.000 metri quadri poiché di fatto adibito a discarica, denunciavando i titolari in stato di libertà per il reati di realizzazione e gestione di una discarica abusiva, illecita gestione di rifiuti speciali non pericolosi, illecito smaltimento di effluenti zootecnici ma anche per il reato di maltrattamento animale avendo di fatto costretto tutti i capi di bestiame presenti in azienda a vivere in condizioni etologicamente incompatibili con la loro natura.