I carabinieri del Nucleo Antifrode Politiche Agricole di Salerno, in stretta sinergia con i colleghi della Stazione di Capaccio Scalo e personale dell’Asl di Salerno, hanno sequestrato un caseificio abusivo e senza alcun nome lungo la SS18 nel comune di Capaccio Paestum. Nei guai è finita un’intera famiglia di Albanella: denunciato uno dei figli, ventenne e titolare della società. Il blitz è scattato all’alba di stamane, quando i militari del Nac hanno apposto i sigilli all’attività illecita, svolta nel seminterrato di un ex mobilificio: l’ingresso era posto sul retro dello stabile dismesso per non destare sospetti.
La produzione avveniva senza alcuna autorizzazione prevista per legge né licenza, in locali privi delle necessarie norme igienico-sanitarie: di dubbia provenienza anche il latte utilizzato, privo di qualsivoglia tracciabilità. Il caseificio ‘fantasma’ non vendeva al dettaglio bensì imbustava mozzarelle e ricotte che venivano poi vendute, a basso costo, in vari negozi in Campania e Basilicata. Non solo: per poter commercializzare i latticini, si utilizzavano illegalmente buste e confezioni di un altro caseificio della zona, sfruttando così il marchio CE di quest’ultimo, appartenente a quanto pare ad un altro fratello, invece in regola, con il quale da tempo intercorrono liti e contrasti di natura familiare. Per tale ragione, oltre ad ingenti sanzioni pecuniarie di natura amministrativa, il giovane legale rappresentante della società albanellese è stato deferito penalmente anche per il reato di tentata frode alimentare dai carabinieri capaccesi, diretti dal m.llo Giuseppe D’Agostino, esperto in materia avendo prestato servizio, per anni, presso il Nas di Salerno. Gli altri componenti della famiglia ed una dipendente ‘in nero’, in tutto 5 persone, sono risultati sprovvisti, inoltre, di regolare attestazione di idoneità sanitaria. Sequestrati oltre 100 kg di prodotti caseari ed apposti i sigilli a diversi macchinari ed attrezzature, tra cui un frigorifero ed un pastorizzatore guasti.
fonte stiletv.it