CARMINE E’ UNA “ROCCIA”. REAGISCE BENE ALLE TERAPIE

E’ ancora in prognosi riservata ma, stando alle notizie che filtrano con molta parsimonia dal Ruggi D’aragona, Carmine, il quindicenne accoltellato ieri alla gola e all’addome in una lita scoppiata all’istituto Genovesi, non è in pericolo di vita. Tirano un sospiro di sollievo un pò tutti, aggediti e aggressori, il peggio sembra essere stato evitato grazie alla tempestività dei soccorsi e all’abilità dell’equipe di chirurghi del Ruggi d’Aragona guidata dal professor Accarino che è riuscita a suturare tempestivamente le ferite, in particolare quella al collo. Il ragazzo resta sotto osservazione, dovrà presto sottoporsi ad un altro delicato intervento chirurgico ma filtra grandissimo ottimismo, ben altro stato d’animo rispetto ai primi, convulsi e agitati, momenti quando, per davvero, si è temuto il peggio. Questo è il momento del dolore e della speranza, la famiglia del quindicenne accoltellato è in presidio al Ruggi a pregare per il proprio figlio, incoraggiata e sostenuta dalla presenza costante del personale del nosocomio salernitano. In profonda riflessione, addolorata per quanto successo, la famiglia di Giovanni che ieri, naturalmente hanno anche provato ad avvicinare i genitori di Carmine venendo allontanati in malo modo. Superato lo choc la parola passerà alla magistratura. La polizia sta provando a ricostruire l’esatta dinamica della vicenda, facendo luce anche sui rapporti pregressi, mai particolarmente amicali tra i due ragazzini, ad ogni modo già redatto il capo d’accusa con il quale Giovanni, ora ospitato in una stuttura d’accoglienza per minori, è stato arrestato. E’ accusato di tentato omicidio, capo d’accusa pesante che, inevitabilmente, marchierà la sua vita ma che non potrà, nè dovrà negargli  l’occasione per un riscatto.

Autore dell'articolo: Marcello Festa