I dati diffusi oggi da Quotidiano Energia e Staffetta Quotidiana confermano in pieno le denunce del Codacons circa le anomalie dei listini dei carburanti. Lo afferma l’associazione dei consumatori, commentando le ultime rilevazioni che vedono i prezzi alla pompa ancora in crescita sulla rete, con prezzi medi che in autostrada superano i 2,2 euro al litro.
Oggi un pieno di benzina costa in media 8,9 euro in più rispetto a fine dicembre, che equivale ad una maggiore spesa su base annua di circa +214 euro ad automobilista. Al di là dei casi limite registrati nelle isole o su alcune tratte autostradali, dove i listini si avvicinano anche ai 2,5 euro al litro, è evidente che qualcosa non torna sul fronte dei prezzi alla pompa – spiega il Codacons.
Il rialzo di benzina e gasolio era ampiamente atteso come effetto dell’aumento delle accise, ma al netto della maggiore tassazione la componente di prezzo che non risente di Iva e accise avrebbe dovuto scendere per effetto del forte calo delle quotazioni del petrolio, sceso in questi giorni abbondantemente sotto gli 80 dollari al barile. Non si capisce poi come due pompe dello stesso marchio, ma ubicate in zone diverse, possano vendere lo stesso carburante con differenze di prezzo di anche 20 centesimi di euro.
Ora saranno magistratura, Guardia di Finanza e Antitrust, cui il Codacons ha inviato un esposto, a dover verificare la correttezza dei listini alla pompa e l’esistenza di eventuali speculazioni tese a mantenere ingiustificatamente elevati i prezzi di benzina e gasolio.
“Siamo lieti che la nostra denuncia sui carburanti abbia portato il Governo ad attivarsi immediatamente per monitorare l’andamento dei listini, ma riteniamo che simili situazioni debbano essere prevenute attraverso una attività di vigilanza costante – afferma il presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo all’incontro col ministro Urso previsto per questa settimana, chiederemo al Governo di riformare Mister Prezzi, figura finora rivelatasi fallimentare, attribuendo compiti e funzioni di tale organismo alle associazioni dei consumatori, che hanno competenza a presenza sul territorio in grado di garantire un controllo serrato sui prezzi e denunciare in tempo reale anomalie e speculazioni” – conclude Rienzi.