Il giorno dopo l’inchiesta che ieri ha visto i carabinieri eseguire 12 misure cautelari, dalla lettura dell’ordinanza emergono ulteriori dettagli sul giro di prostituzione che poteva contare sull’utilizzo di case e anche attraverso avvisi online. Salerno, Battipaglia, Pontecagnano Faiano,in via Flavio Gioia, di fronte al lido Cocorico, e Fisciano, Lancusi: sono i comuni dove si trovavano le otto case di appuntamento attraverso le quali le tre organizzazioni che facevano capo a Armando Del Giorno favoreggiano e sfruttavano la prostituzione in case e strutture turistiche. Ognuno nell’ambito dell’organizzazione, tra i 12 colpiti dalle misure emesse ieri, aveva un ruolo ben preciso. Pietro Schiavo per esempio era utilizzato come addetto allo spostamento delle persone ma anche a piccoli interventi di manutenzione presso gli immobili adibiti all’illecita attività, oltreché alla riscossione delle somme pagate dalle prostitute per usufruire delle abitazioni messe al loro disposizione. A cercare le case da adibire alla prostituzione era Mirko Coppola che si occupava anche delle forniture elettriche ed idriche. Vero e proprio autista del gruppo era Pasquale Ferrara che spostava le persone destinate alla prostituzione dai luoghi di arrivo come stazioni ferroviarie, aeroporto alle varie case a loro assegnate offrendosi di aiutarle anche per qualsiasi qualsiasi tipo di assistenza: dal cambio della biancheria al ritiro dei rifiuti dietro un prezzo oscillante tra i 50 e 100 €. Alcune associazioni che figuravano come associazioni culturali mettevano a disposizione una sala da ballo con all’interno numerose prostitute dove gli avventori potevano consumare rapporti sessuali anche in camere da letto allestite nelle stanze retrostanti. È quanto accadeva presso l’associazione culturale Afrodite Red Passion. I clienti accedevano al locale pagando una somma compresa tra i 70 e 100 € a persona e all’interno trovavano anche diverse ragazze e o coppie che si rendevano disponibili per prestazioni sessuali consumate in apposite camerette privé.i soggetti che offrivano prestazioni sessuali non percepivano denaro direttamente dai clienti ma a fine serata venivano pagati dei gestori dei night club con una somma fissa compresa tra i 100 e 150 € indipendentemente dal numero delle prestazioni o dal numero dei clienti presenti nel locale. Tra le strutture utilizzate anche il belvedere B&B dove secondo le accuse prostitute transessuali potevano utilizzare le stanze pagando 60 € al giorno, un prezzo maggiorato rispetto ai 40 necessari per le prenotazioni online attraverso booking.
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