I giudici della Suprema corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso della Procura generale di Salerno contro l’assoluzione in Appello di Vincenzo De Luca per il processo nato dall’inchiesta sul termovalorizzatore. Confermata, quindi, l’assoluzione con formula piena, scongiurato l’incubo di un ritorno degli effetti della legge Severino. La Corte ha rigettato anche il ricorso contro l’assoluzione dell’ex capo staff Alberto Di Lorenzo che, come si ricorderà, al pari del dirigente comunale in pensione Domenico Barletta. aveva rinunciato alla prescrizione. Ci sono volute molte ore di camera di consiglio per arrivare alla decisione giunta intorno alle 22,30. L’udienza, terminata nel tardo pomeriggio, si era chiusa con le conclusioni delle parti e le arringhe difensive che, evidentemente, hanno colto nel segno. In sostanza la sentenza della Suprema Corte di Cassazione come è fin troppo facile immaginare riveste grande importanza anche sul piano politico il rischio che l’attuale presidente della Regione Campania ha corso, qualora fosse stato accolto il ricorso della procura, era la cancellazione della sentenza dei giudici di Appello del 5 febbraio scorso e il rinvio ai giudici di merito perché valutassero una condanna. Si chiude, così, una vicenda giudiziaria lunga e pesante per quelli che sono stati gli effetti. Perchè, questa è ormai storia, proprio a causa della condanna in primo grado scattarono a carico di Vincenzo De Luca gli effetti della legge Severino, ovvero la sospensione dalle cariche elettive. Tale impedimento provocò non poche reazioni, anche all’interno del suo stesso partito, tanto è vero che la sua corsa verso la poltrona di Governatore della Campania venne più volte messa in discussione proprio a causa dell’azzoppamento effetto della Severino. All’epoca De Luca dovette sfidare tutti pur mantenere in piedi la sua candidatura, conquistata attraverso la vittoria alle primarie del centro-sinistra, ma ciò non fu sufficiente per garantirgli una corsa serena, anzi. Ora con la sentenza della cassazione cala definitivamente il sipario sulla vicenda, resta sul tavolo l’interrogativo. E se all’epoca la corsa di De Luca fosse stata fermata cosa sarebbe successo oggi in virtù di una sentenza di assoluzione?
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