CASTORI PREPARA UN BUNKER SPECIALE

L’attacco del Lecce merita rispetto e sarà oggetto di studio da parte di Castori e del suo staff. Il trainer marchigiano sa bene che molte delle possibilità di fare risultato in Puglia, alla ripresa del campionato, passeranno per la capacità della sua squadra di tenere a bada Coda e soci. La tenuta difensiva della squadra granata merita considerazione e rispetto almeno pari alla capacità offensiva dei giallorossi: sette gare di fila senza reti al passivo sono un bel biglietto da visita che Belec e soci potranno esibire al Via del Mare. Il bunker di Castori non è solo quello che la Salernitana dovrà sfoggiare in campo. Il tecnico ha un’altra missione, forse anche più delicata ed impegnativa, da affrontare e portare a termine con successo in questa infinita vigilia. In città cresce l’attesa per la gara di Lecce e questo è un fatto fisiologico, comprensibile, inevitabile, se si vuole anche bello, che certifica la voglia dell’ambiente di tornare a sognare. Bene, benissimo, anche l’apertura che ha operato la società che ha permesso ad alcuni tesserati di parlare con alcuni organi di stampa, saltando solo pochi interlocutori a questo giro. Il confronto su certi argomenti resta tabù, ma che i giocatori parlino e si mostrino anche sotto altri aspetti ai tifosi ed alla città è una cosa positiva. Lo diciamo da questi schermi, pur essendo tra coloro che non sono ammessi all’incontro, al confronto ed al dibattito. Poco importa a chi ci ascolta e, dunque, andiamo avanti. Veniamo al problema che Castori dovrà essere bravo a risolvere, erigendo un bunker, questa volta sì, ancora più impenetrabile per evitare che la squadra sia distratta: da qualche settimana, purtroppo, in città si sta nuovamente dando sfogo al più becero sfoggio di patenti, titoli per salire su carri e carretti, alimentando divisioni e tensioni con tutti i mezzi. Sono gli stessi che, poi, si ritrovano intorno a tavoli virtuali e non per predicare unità e compattezza. Siamo al ridicolo. Davvero. Salerno deve compiere un salto di qualità a prescindere dalla categoria della sua squadra di calcio ed anche a prescindere dalla identità dei proprietari del club. La multiproprietà è un problema che prima o poi verrà risolto, ma il vero e più profondo limite alla crescita generale dell’ambiente è la presenza di vizi e difetti che da sempre affondano radici forti nella nostra città. Il protagonismo, la voglia di mettersi in mostra, di farsi belli agli occhi del potente, si fa per dire, di turno, la malafede, la mancanza di onestà intellettuale, la confusione e commistione dei ruoli, l’improvvisazione di chi si erge ad operatore dell’informazione, o si accredita come influencer, opinionista, detentore della verità, sono i veri ostacoli sulla strada della Salernitana. C’è chi ha tifato per la squadra, chi per la proprietà e la dirigenza, chi per la categoria, chi per Salerno e la sua dignità. Che ognuno faccia un esame di coscienza, magari in qualche caso facendo un passo indietro, approfittando dell’imminenza delle festività pasquali per prendersi una pausa di riflessione. La speranza è che Castori continui a fare di testa sua, facendo blocco con i suoi calciatori, senza concedere spazio a chi alimenta il suo culto personale, spacciandosi per quello che non è.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto